Oggi nella Sala Rossa alle ore 11:30, sono intervenuti Giovanni Brizzi, Luciano Canfora, filologo classico, storico e saggista italiano, Ivano Dionigi ed Elena Stancanelli per parlare in primo luogo del passato e di come in esso si possano trovare risposte per il presente e forse anche per il futuro.

L’incontro é stato presentato come un “dibattito a sfondo classico” dove tutti i relatori, coordinati da Elena Stancanelli, hanno espresso la propria opinione su vari argomenti. Il primo tema che non ci può lasciare indifferenti è il rapporto tra “parola e politica”: abbiamo perso il significato delle parole, oggi usiamo sempre più spesso i vocaboli e non le parole con la P maiuscola, dobbiamo conoscere il valore etimologico di esse perché in questo modo si è più responsabili del loro uso. In politica si sono usate da sempre, sin dal passato, parole ingannevoli per assoggettare il volere del popolo a quello dei potenti, per nascondere verità scomode oppure fare apparire qualcosa come migliore di ciò che é realmente. Ad esempio, l’antico Impero Romano per diventare tale ha dovuto conquistare altre terre e per non mostrare la desolazione che aveva portato, ha spacciato tutto ciò per pax romana. Per rimediare agli inganni delle parole e farsi più astuti, i relatori suggeriscono di prestarvi più attenzione e di andare a ricercare il significato etimologico per averne una maggiore conoscenza e capacità di usarle.

Una altro argomento su cui si é discusso é il tempo. Secondo Luciano Canfora il tempo é dinamico, rappresenta la memoria, la riconoscenza e la rimembranza. Canfora ha spiegato che il tempo ci fa vivere “tre vite”: quella passata, dove ricordiamo;quella presente, dove viviamo; quella futura, dove progettiamo. Il tempo ci dà tre vite e non ha alcun senso sprecarne due (quella passata e presente) per concentrarsi su una soltanto( quella futura). Se ciò accade é come se la persona perdesse due pezzi di sé, restando quindi incompleta.

Gli ultimi temi trattati sono stati la democrazia e il fenomeno dell’immigrazione. La democrazia é una forma di governo antica, che risale alle poleis greche e arriva fino ad oggi con la nostra Repubblica democratica. Se in passato la democrazia,per esempio ateniese, ha funzionato egregiamente perché la nostra invece ha svariati problemi? La risposta ce la dá Giovanni Brizzi: in passato i filosofi analizzavano le varie forme di governo per capire quale fosse la più ottimale, ma erano arrivati alla conclusione che ogni tipo di governo prima o poi cade nella degenerazione. Cosa che successe anche per Atene. L’immigrazione é un fenomeno che spaventa e intenerisce, soprattutto per  paura della figura dello straniero. In realtà gli antichi ci dimostrano che non bisogna essere xenofobi perché, per esempio, la grandezza dell’Impero Romano si fondava sull’integrazione di molteplici popoli e sulla tolleranza.

In conclusione l’incontro ha cercato di rispondere ad alcuni problemi di oggi guardando al passato e interrogando la civiltà greca e romana.

                                                                                                                                                       Sara Meneghini e Caterina Lollini