”É importante produrre meno plastica, ma in modo più intelligente”. Con questa affermazione hanno dato inizio all’incontro di questa mattina Piero Martin, fisico ricercatore, e Alessandra Viola, giornalista scientifica.
“Il futuro é nella plastica” é una citazione tratta da una scena del film Il laureato con la quale Martin e Viola hanno presentato il loro nuovo libro Trash (Codice Edizioni), che ha come argomento principale le cause dell’inquinamento. Con l’introduzione della plastica è stato interrotto un equilibrio sul pianeta poiché dal secondo dopoguerra ne sono state prodotte più di otto miliardi di tonnellate, di cui solo un miliardo viene riciclata, anche se non può essere considerata solamente un elemento negativo perché dipende sempre dall’utilizzo che se ne fa.
Nel libro gli autori spiegano che noi vediamo solo ”la punta dell’iceberg” del problema, ovvero una piccola parte di tutti i rifiuti esistenti. Per dimostrare questo fatto, hanno deciso di intraprendere un viaggio ideale: hanno scalato l’Everest, studiato l’atmosfera, si sono informati su ciò che si può trovare sulla Luna e hanno constato che i frammenti della nostra spazzatura sono ovunque, come si poteva constatare nelle immagini proiettate durante l’incontro. Inoltre hanno spiegato che un elevato accumulo di rifiuti aumenta anche il riscaldamento globale, di conseguenza si sciolgono le nevi perenni e vengono riportati in superficie batteri e virus, formando quindi un vero e proprio circolo vizioso. Per questo motivo l’ONU ha deciso di inserire il problema rifiuti tra i sedici da risolvere entro il 2030.
Grazie alle nuove tecnologie si possono riciclare e trasformare i nostri scarti in materie prime, diminuendo in questo modo l’accumulo di rifiuti.
Caterina Barberis, Francesco Rossotto I.C. Peyron
Federica Guzzi Susini, tutor Fuorilegge
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