Come cambierà il ruolo del libraio in un mondo che verte sempre di più verso il digitale a scapito del cartaceo? Questa è una domanda chiave che emerge dall’incontro che è stato tenuto nella Sala Editoria (uno dei tanti spazi offerti dal Salone del Libro per incontri e conferenze di vario genere, con tema i libri) da Paolo Ambrosini, presidente dell’A.L.I (Associazione Librai Italiani), Grazia Gotti, proprietaria di una libreria dedicata esclusivamente a letture per ragazzi, e Cristina Giussani, presidente del S.I.L (Società Librai Italiani).
Ma, tornando alla domanda iniziale, nella conferenza i tre librai hanno cercato di spiegare come sensibilizzare i giovani, nati nell’era digitale, circa il proprio lavoro (il titolo della conferenza è infatti “Il libraio spiegato ai ragazzi”), così che questi un giorno potranno magari sostituirli. Partendo dall’ amore per la lettura e da una capacità imprenditoriale (che viene acuita attraverso un corso di formazione di quattro mesi, in cui è presente non solo una parte teorica ma soprattutto pratica), i futuri librai dovranno reinventarsi una nuova modalità visiva, narrativa e grafica per vincere sul digitale attraverso una buona divulgazione.
A questo proposito si potrebbero introdurre nelle scuole nuovi libri di testo che insegnino le materie sotto forma di “romanzo”, in modo da attirare di più l’attenzione degli studenti. Così, come dice Paolo, “la lettura diventa un momento di libertà e un’occasione per acculturarsi divertendosi”.
Purtroppo in Italia la scelta di accostare i ragazzi al mondo dei libri è ancora prettamente legata alla buona volontà dell’insegnante ma si sta cercando sempre di più di introdurre nelle scuole, e in generale nella vita dei ragazzi, nuove opportunità di lettura. Ci si augura che sempre più persone entrino a far parte del mondo dei librai che, pur nella sua complessità, è uno dei pochi che ha saputo informarsi, affrontare e ripensare a problemi sostanziali, come quello della crisi.
Sofia Cordero e Giovanni Laio
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