Oggi il Lingotto ha ospitato nella Sala Rossa, alle ore 15:30, Stefano Massini, scrittore, drammaturgo e saggista italiano accompagnato da Ernesto Ferrero in funzione di presentatore. L’incontro si è aperto con la presentazione del libro di Massini ”L’interpretatore dei sogni”, dove lui stesso si immedesima in Sigmund Freud, creando un quaderno-diario fittizio. Tuttavia l’autore non ha approfondito il discorso sulla trama del suo libro, preferendo collegare l’interpretazione dei sogni freudiana al caso Moro. Ha iniziato citando una favola di Andersen per confrontarla con la teoria del padre della psicoanalasi: nella favola, i sogni sono basati sul nostro passato, proprio come prevede la teoria di Freud, il quale sostiene che ci nutriamo del passato, che influenza i nostri sogni. Freud, peró, afferma che se esistesse un essere completamente felice, esso non sognerebbe, poiché i sogni sono frutto di un’esistenza tormentata, mentre nel racconto di Andersen le uniche persone in grado di sognare erano proprio coloro che si sentivano felici.
Massini cita Freud, definendo il sogno come un ”grido di dolore” dell’essere umano, che rifiuta tutto ció che lo differenzia da un angelo, ovvero le proprie imperfezioni, i propri bisogni corporei e ”l’inamissibilitá della grande farsa umana”. Qui si collega al caso Moro, spiegando che questo fatto fu molto rilevante anche perché vi é un’altra volta un rifiuto da parte della societá del fallimento, delle fragilità e delle debolezze delle grandi figure, soprattutto politiche. Massini poi accomuna poi il furore scatenato dal caso al successo degli spettacoli circensi, i quali rappresentano una natura capovolta e la vittoria dell’uomo sugli animali selvaggi.
Al termine dell’incontro, lo scrittore ha illustrato come i termini ”suggestione” e ”suggerimento” abbiano la stessa etimologia, e di come ció stia a significare che la nostra anima é ingorda di immagini, che nutrono poi i nostri sogni.
Caterina Lollini e Federica Sossella
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