Tre storie diverse ma con un filo conduttore comune: l’intreccio di amore e lotta, è così che viene presentato il nuovo romanzo di Luciana Castellina, giornalista e attivista politica, Amori comunisti.

È il racconto di tre coppie diverse, di tre realtà diverse, Turchia Grecia e America, in cui almeno uno dei partner è coinvolto in politica e, in particolare, nel Partito Comunista. Amore e politica si intrecciano in un romanzo in cui il rischio è che il contesto storico venga annullato nel momento in cui si inserisca la storia sentimentale; cosa che non avviene in questo caso, in cui vita privata e vita pubblica sono perfettamente amalgamate tanto da confondersi.

Castellina racconta di come le singole storie le siano state donate nel corso dei suoi numerosi viaggi in cui era inviata in veste di giornalista investigativa il cui compito, affidatogli dal partito comunista italiano, era cercare, in paesi in cui la dittatura persisteva o era appena caduta, sacche di resistenza comunista . Solo così è venuta a contatto con veri e propri combattenti politici per i quali il connubio tra lotta e amore significava vivere.

Attraverso le domande incalzanti del mediatore Andrea Bajani, l’autrice ha spiegato come molti inizialmente non comprendessero il significato del titolo del romanzo, sottovalutando il vero significato della parola Amore e quanto questo si leghi alla politica.

Citando Don Milani “Ho scoperto che il mio problema è anche il problema degli altri. Uscirne insieme è politica, uscirne da soli è avarizia”.

Luciana Castellina ci ha dimostrato che l’amore è lotta e ogni lotta in cui combatte l’uomo è una lotta d’amore. Nazim, Münevver, Argyrò, Nikos, Sylvia e Robert non sono solo giovani legati da un comune desiderio di libertà, ma simbolo della lotta universale dell’ umanità per la difesa dei propri ideali.

Ines Ammirati, Andrea Righi