Sale sul palco, salutato da un boato di applausi; forse il più fragoroso di questa trentunesima edizione del Salone, fino ad ora. Gli applausi scemano, ma prima ancora che torni il silenzio la sala Azzurra ricomincia ad applaudire, venera un grande scrittore, filosofo, sociologo, ed è felice dell’enorme fortuna che ha di vedere dal vivo Edgar Morin.

1968: Edgar è il solo ad andare nelle università occupate durante i moti studenteschi per analizzare e documentare la situazione e pubblica tra il 15 e il 21 maggio una serie di articoli su Le Monde, tenendo allo stesso tempo un seminario sulle interpretazioni degli avvenimenti.

Morin riunisce due di questi articoli in una raccolta intitolata La Breccia, quella che si aprì nell’apparentemente solida società borghese del ’68, e oggi ne parla con Marco Ceruti in un’interessante e attualissima analisi politico-sociale.

Giacomo Bosco, Silvia Bracco