“Questo libro é il risultato della mia passione per la botanica e il mio interesse per la causa delle donne”. Cosí Serena Dandini apre la conferenza di presentazione del suo nuovo libro, “Donne valorose”, che viene da lei definito una vera e propria enciclopedia socio-botanica, in quanto associa ogni donna di cui parla, ad una rosa. Ogni capitolo infatti, comincia con una premessa in cui viene descritta la rosa dal punto di vista botanico. Le “donne valorose” sono e sono state tante, hanno fatto in tutti i campi la storia dell’umanitá e ognuna di loro é determinata e consapevole che é importante non arrendersi. La Dandini dice peró che non sono valorose solo le donne che hanno cambiato la storia, ma lo puó essere ogni donna, come la mamma, per il lavoro che svolge e per prendersi cura dei figli. Paolo Di Paolo infatti, scrittore italiano, ha discusso insieme all’autrice del suo librio chiedendogli innanzitutto di parlare di nonna Leonarda, che ha ispirato il libro e a cui la Dandini lo ha dedicato.

La prima donna di cui si parla nel libro, e di conseguenza durante la conferenza, é Ilaria Alpi, giornalista e fotoreporter italiana, che ha documentato la guerra civile in Somalia e, sempre in questo paese, si é occupata di un’inchiesta su possibili traffici di armi e rifiuti tossici nei quali sarebbero state coinvolte anche le istituzioni italiane. Fu assassinata nel marzo del 1994 per interrompere le sue indagini. Un’altra donna sulla quale Di Paolo le chiede di soffermarsi é Grazia Deledda, la prima scrittrice donna italiana a vincere il premio Nobel per la Letteratura. L’autrice si sofferma a discutere quindi su quanto sia importante per una donna l’accesso all’istruzione perché sostiene: “Una donna può fare qualunque cosa se ha accesso alla cultura”. Le donne di cui si parla all’interno del libro, come giá detto, sono numerose, ma non é stato possibile parlare di tutte loro. Il libro si conclude con Monica Vitti, attrice e doppiatrice italiana, che é stata la prima a dimostrare platealmente di poter essere una comica, rimanendo comunque bella.

Infine Serena Dandini ha dichiarato che per scrivere un libro con una quantitá cosí immane di informazioni, sono stati necessarie numerose ricerche e molti confronti con altre persone.

Greta Mariotti e Roberta De Gioanni