Sei file di sedie, trenta posti in tutto. Questa volta, però, non ci sono posti vuoti: sono tutti occupati da curiosi e dai lettori de La regola dei pesci di Giorgio Scianna, romanzo pubblicato nel 2017 edito da Einaudi.
L’Infopoint di Emergency è fiero di poter ospitare lo scrittore pavese e, dopo una rapida presentazione del luogo, gli concede la parola.
Scianna catalizza l’attenzione mentre parla della trama del romanzo: quattro giovani ragazzi, gli unici maschi di una quinta del liceo Tommaseo, sono scomparsi. I genitori e le compagne cercano risposte alle loro domande, scavando in un passato nebuloso, dove ogni cosa sembra voler dire tutto e niente. Quando Lorenzo, uno dei quattro scomparsi, torna a casa, i genitori pensano che possa essere la chiave per ritrovare i loro figli. Invece, Lorenzo non parla. Così la vacanza in Grecia resta l’ultima informazione sui ragazzi, mentre una meta ben diversa resta celata dietro al silenzio.
Un romanzo pieno di speranze, sogni, mistero e, soprattutto, umanità.
L’autore spiega il significato del titolo, La regola dei pesci. Esso è basato sul fenomeno dello schooling, ovvero la formazione di banchi tramite il movimento coordinato di più pesci, utile per confondere i predatori e salvare i singoli. Il banco, dice Scianna, è quella cosa che trascina, che spinge a fare quello che, da soli, non si farebbe mai; allo stesso tempo, il banco è quello che può salvare. È rappresentativo del romanzo, nel quale il gruppo è così importante da essere un “quinto personaggio”.
Il discorso è intervallato dalla lettura di alcuni pezzi tratti dal romanzo, da parte di Arianna Piantino, studentessa del Liceo Scientifico Carlo Cattaneo, la quale ha interpretato con grande cura le parole dello scrittore.
Non abbiamo fatto altro che gli scemi, come centinaia di ragazzi, ma per noi quattro era diverso. Tutto era mitico, assoluto e calmo al tempo stesso. Eravamo un corpo solo.
Scianna riflette con i presenti riguardo il desiderio dei giovani di determinarsi, di inserirsi nel futuro. “Ciò che ha posto per te nel futuro è affascinante, appetibile.” dice lo scrittore, trovando il motivo per il quale tanti ragazzi restano affascinati dall’ISIS e dalle organizzazioni violente in generale. Il desiderio di avere un ruolo, sostiene, è dato dalle preoccupazioni e le incertezze dei genitori; la sfida di reinventare il mondo.
I presenti discutono con lo scrittore sulla mancanza di dialogo con i giovani, sulle angosce dei genitori, ognuno scavando nel proprio passato e nel presente, come le compagne di classe dei quattro ragazzi scomparsi. Con preoccupazione, ma anche con speranza.
L’incontro si conclude con la possibilità di acquistare la copia cartacea del romanzo, devolvendo il 10% del ricavato a Emergency, un esempio di associazione molto più positiva e degna di aspirazione rispetto alle fabbriche di violenza e terrore che ad essa si contrappone.
Sopra di noi, fuori, c’è un sole radioso che illumina la nostra giornata. È il nostro futuro.
Valerio Giunta
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