Fumetto: arte di tutti, arte per tutti; non mette barriere”.

Andrea Tridico, autore del fumetto Mecha Guevara, presentato durante l’incontro presso lo Spazio Autori al quale hanno partecipato anche l’editore Manfredi Toraldo e Hamilton Santhiá (giornalista politico), ha spiegato che con quest’opera cerca di arrivare direttamente ai suoi lettori suscitando in loro il desiderio di riflessione in ambito pubblico. L’idea é nata durante un progetto scolastico quando frequentava la Scuola Internazionale di Comics di Torino.

Il protagonista del fumetto, ambientato nel 1984, é un robot con il cervello di Ernesto Guevara che, nel corso del racconto, affronta Iron Lady (Margaret Thatcher), Ronald Regan ed il Capitalismo in generale. L’autore pone l’accento sul fatto che l’immagine iconica del rivoluzionario argentino negli ultimi decenni sia stata eccessivamente commercializzata: la vicenda comincia proprio quando Che Guevara nota una maglietta con la sua faccia e sotto il logo Coca-Cola, indignato per la mercificazione dei rivoluzionari inizia la sua battaglia.

In quest’opera Andrea Tridico esplora tutte le facce di Che Guevara: medico, studioso, scrittore e rivoluzionario, considerandolo umano e non solo ”una faccia sulla maglietta”.

La politica di oggi, a quanto dice l’autore, necessita di eroi, intesi come figure di ispirazione e fonte di riflessione in quanto ”contenitori di virtú” , tuttavia non devono essere considerati oggetto di culto come é avvenuto per il rivoluzionario.

Con un piccolo ”spoiler” Andrea Tridico continua dicendo che nel finale tenta di dipingere un’umanità ideale ricollegandosi al mondo di oggi.

Alessandra Malagnino e Ada Pupella