Salve Giovanni, mi fa molto piacere leggere il tuo libro e ti ringrazio delle copie che avete lasciato a noi ragazzi.
Sono rimasto molto colpito dalle parole che hai usato scrivendo di noi.
Durante l’incontro ti ho già raccontato qualcosa di me, ora ti dico qualcosa di più.
Mi chiamo Luca, ho diciannove anni e prima di entrare qui non avrei mai pensato che questo giorno sarebbe arrivato.
Mi dispiace tanto anche perché durante la mia carcerazione è nato mio figlio e sono molto triste perché non posso essere lì con lui, non posso vederlo crescere e non posso aiutare mia moglie. Voglio ringraziare alcuni ragazzi che mi hanno aiutato a far passare questi otto mesi più velocemente, qui ho conosciuto ragazzi che con me sono stati veri, simpatici e molto gentili.
Per me non conta la razza ma conta il rispetto che mi dimostrano. Ho voluto bene a tanti ragazzi e grazie a loro, nonostante tutto, sorrido.
L’importante è non abbattersi ma capire lo sbaglio che hai fatto e capire che continuando a sbagliare non ottieni niente di bello ma solo una vita difficile.
Qui dentro ho iniziato a pensare al mio futuro e al futuro del mio bambino. Adesso sto studiando per prendere la licenza media così quando uscirò potrò cercarmi un lavoro onesto per mantenere la mia famiglia.
Qui dentro ho imparato due cose che per me sono importanti: la pazienza e la fiducia nelle persone che ti stanno vicino e che cercano di aiutarti.
Prima ero una persona che voleva ottenere tutte le cose in fretta ma ora ho capito che con la pazienza e l’educazione andrò sempre nella direzione giusta.
Ciao Giovanni, ci vediamo giovedì.

Luca

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