Oggi abbiamo assistito alla presentazione del libro “Il pavee e la ragazza” (uovonero), da parte di Sante Bandilari,  traduttore ed editore del libro . Il testo è stato scritto da Siobhan Dowd, scrittrice e attivista per i diritti umani deceduta nel 2007 a soli 47 anni . La signora Dowd non ha pensato subito di diventare  scrittrice. Inizialmente sosteneva le persone nel difendere i propri diritti, in particolare si occupava dei diritti dei bambini e dei popoli nomadi. Ad esempio per sette anni ha aiutato uno scrittore indiano a nascondersi da chi lo perseguitava semplicemente per aver scritto un articolo. Un giorno uno scrittore americano che le chiese se poteva pensare ad un libro sul razzismo. Siobhan allora decise di mettersi alla prova: iniziò così la sua carriera da scrittrice. “Il mistero del London Eye”, il suo primo libro tradotto in Italia, ha vinto nel 2012  il premio Andersen.

” Il pavee e la ragazza” narra la storia di un ragazzo di nome Jim che appartiene a una famiglia di nomadi irlandesi chiamati pavee. Trasferitisi da poco in un nuovo villaggio, Dundray, Jim deve affrontare le prese in giro dei compagni, la nuova scuola e la nuova lingua. Unico conforto è l’amicizia con una ragazza di nome Kit. Quando anche il cugino più piccolo viene preso di mira, la famiglia decide di trovare un altro posto dove andare a vivere  Jim vuole salutare per l’ultima volta Kit e il libro si chiude con l’immagine della partenza.

Per scrivere questo libro Siobhan Dowd ha vissuto una settimana in un accampamento di pavee e ha condiviso le loro abitudini e le loro giornate.

“Il pavee e la ragazza” è uno tra i finalisti del premio Andersen 2019.

Anita Mosso  e Sofia Catucci, scuola media Peyron Redazione Fuorilegge