“Con i libri si può viaggiare”. Con queste parole Florence Thinard, l’autrice di Meno male che il tempo era bello (Camelozampa), ha spiegato ai ragazzi che con i libri si possono fare viaggi di fantasia, ma nel suo racconto il viaggio è concreto: narra infatti di una biblioteca che ha improvvisamente iniziato a navigare, fino ad arrivare in mare aperto. L’immagine dei libri che attraversano l’oceano simboleggia come la lettura possa trasportare la mente del lettore in qualsiasi luogo immaginabile, oltre al fatto che, durante l’avventura, i protagonisti del libro imparano a conoscersi e viene fuori la loro vera personalità, come può capitare quando si legge un libro che cattura: crea dipendenza e fa emergere emozioni e sentimenti che forse non che sapevamo di avere.

Come ambientazione è stato scelto l’oceano perché, in un racconto così ricco di significato, l’autrice ha voluto inserire qualcosa di suo: il mare. Durante l’incontro ha infatti affermato che per lei è un terzo genitore. Nata e cresciuta sulle coste dell’Atlantico, l’acqua ha sempre contato molto nella sua vita.

I protagonisti del libro sono in parte frutto della fantasia di Florence, in parte ispirati alle sue esperienze con un gruppo di ragazzi ai quali ha voluto far fare un viaggio con la fantasia proprio grazie a  questo libro. Con questo esempio ha anche voluto dire ai ragazzi che le storie che si leggono sulle pagine dei libri possono essere quelle che viviamo ogni giorno rielaborate con l’immaginazione e che i personaggi possono essere persone che incontriamo ogni giorno.

Infine l’autrice dice ai ragazzi di leggere, leggere e ancora leggere, perché con le parole di un libro si risolvono problemi ai quali non si riesce a trovare risposta e la voglia di leggere porta, come nel suo caso, al piacere di scrivere.

Caterina Barberis, scuola media Peyron, Redazione Fuorilegge