L’ultimo incontro programmato nella Plaza de Los Lectores per la giornata di ieri, 9 maggio, si è aperto in un clima informale, quasi famigliare. Lo scrittore cubano Leonardo Padura e il traduttore del suo ultimo libro, Bruno Arpaia, si sono fatti protagonisti di quella che, più che la classica presentazione di un romanzo appena pubblicato, si è rivelata essere una discussione ricca di spunti tra amici di vecchia data, che, come tali, in apertura non hanno mancato di ricordare con spirito alcuni aneddoti della loro amicizia.
L’oggetto del confronto è stato il libro La trasparenza del tempo: un nuovo caso (il nono, ad essere precisi, oppure l’ottavo “e mezzo”, stando alle parole dell’autore) che vede coinvolto il detective Mario Conde, personaggio che Padura ha creato da giovane e poi fatto crescere assieme a sé, negli ultimi trent’anni.

Ex tenente della polizia cubana, dopo il licenziamento Conde vive vendendo libri, ma non rinuncia a farsi coinvolgere in indagini, le cui piste vanno seguite tra le vie della propria città, Cuba. Questa volta a chiedere aiuto è un vecchio compagno di scuola del detective, a cui l’ultima conquista amorosa ha portato via tutto, compresa una vecchia statuetta di una vergine nera, cimelio di famiglia dal passato particolare.

Alla prima domanda del suo interlocutore circa la scelta del titolo, che ricorda quello di un saggio filosofico, Padura collega una riflessione sui diversi tempi del racconto: non è stato un titolo facile da scegliere, ma alla fine egli si è convinto che fosse perfetto per evidenziare l’importanza che lo scorrere del tempo riveste nel romanzo.
Oltre al tempo fisico e ideologico dei personaggi (lo stesso Conde vive con disagio l’avvicinarsi dei suoi 60 anni), infatti, vi è una seconda linea da seguire, storica: la vicenda è ambientata nella Cuba dei nostri giorni, ma le origini antiche della statuetta rubata rappresentano lo spunto per un viaggio a ritroso nel passato, dalla guerra civile che straziò il Paese negli anni ’50 alle crociate in Europa. Nel ripercorrere le diverse epoche storiche, emerge chiaramente l’andamento ciclico del tempo e il riproporsi della Storia in molti aspetti della società, a distanza di decenni o secoli.
A questo proposito, l’autore fa riferimento alla politica americana nei confronti di Cuba: il romanzo si conclude il 17 dicembre 2014, data in cui Obama e Castro annunciarono l’inizio di un dialogo che avrebbe condotto alla distensione dei rapporti tra i due Paesi; una settimana fa, invece, Trump ha minacciato Cuba di un embargo totale. Quel clima di distensione che cinque anni fa rappresentava la fine di un incubo durato troppo a lungo, viene oggi nuovamente intaccato, dimostrando che difficilmente si potranno superare le ostilità tra Cuba e gli Stati Uniti: il titolo del libro si rivela così più appropriato che mai, si torna sempre, inevitabilmente, al punto di partenza.

Un secondo esempio di tale ciclicità può essere visto nel confronto tra la generazione odierna, rappresentata da giovani ben preparati e carichi di aspettative per il futuro, e quella a cui appartiene l’autore, che ha raggiunto la propria maturità nei trent’anni successivi alla guerra civile. Padura racconta come la sua generazione, che è poi la stessa del suo personaggio Conde, sia stata la prima ad avere accesso in massa alle università, in un’epoca in cui tutti si sentivano in diritto di sognare un futuro migliore, e anzi venivano invitati a farlo. La crisi che colpì Cuba dopo quel periodo di grande rinascita, tuttavia, troncò di netto ogni possibilità di crescita personale e molti giovani abbandonarono il Paese o si lasciarono sconfiggere dalla vita, abbandonandosi al conformismo e perdendo il proprio futuro. Allo stesso modo, le condizioni economiche e sociali degli ultimi anni, i cui effetti disastrosi sono descritti con grande attenzione nel romanzo, hanno costretto molti ragazzi ad emigrare, privando il Paese di quello che per lo scrittore è la sua maggiore risorsa, l’intelligenza.

Sara Tavella

Vedi anche articolo della Redazione del Salone del Libro: https://www.salonelibro.it/news/121-il-nostalgico-tempo-di-cuba-2.html