“Che i giovani siano sempre con noi nella ricerca di verità e giustizia per Giulio”. Così parla Paola Regeni, presente ieri insieme al marito all’incontro inaugurale al Salone del Libro.

Questa causa non viene portata avanti solo per Giulio, ma anche per tutti coloro di cui vengono violati i diritti umani.
I ragazzi si possono rispecchiare nella sua figura, in ciò che rappresenta e nella persona che sarebbe potuta diventare. Socialmente attivo, Giulio infatti amava “il dialogo aperto con le persone”, confrontarsi con diverse realtà, riuscendo a comprendere e rispettare le opinioni altrui, anche quando non le condivideva.
I giovani hanno un ruolo fondamentale nel sostenere questa battaglia per la verità, affinché la storia di Giulio non diventi una storia “mordi e fuggi”, ma una “tragedia rispettata e portata avanti”.

“Di solito il tempo gioca a favore degli assassini; oggi coincide con la memoria”. Ricordare Giulio dunque significa “allargare la mente e costruire ponti”; significa difendere i diritti inviolabili dell’uomo; significa ricercare la verità nonostante tutto.

“Giulio ha fatto cose, ma è evidente che non può fare tutto lui. La ricerca per la verità non è ancora conclusa”.

Beatrice Cestari, Sophia Temgoua,
Liceo Ariosto Ferrara

Vedi anche articolo della Redazione del Salone del Libro