Oggi, seconda giornata del Salone Internazionale del Libro, abbiamo messo alla prova la percezione dei visitatori al fine di smascherare uno dei falsi miti legati al digitale.
In particolare, il tema di oggi è relativo all’utilizzo di libri digitali e la domanda che abbiamo posto è stata: Su 100 ragazzi e ragazze (15-17 anni), quanti sono, secondo lei, quelli che hanno letto ebook o scaricato libri online negli ultimi 12 mesi?
I dati relativi alla “percezione” li abbiamo raccolti nell’arco della mattinata, facendo riferimento ad un ampio target di 26 persone, eterogeneo sia per età che per sesso, così da poter avere una visione più completa.
Una volta conclusa questa prima fase di lavoro, abbiamo tradotto i dati in un grafico a torta, realizzato con l’utilizzo del programma online Infogram per meglio mettere in luce la differenza tra realtà e percezione.
Dalla raccolta dei dati emerge quindi che tra la percezione degli intervistati e i dati reali c’è uno scarto di circa il 20%. Un risultato che sfata il falso mito secondo cui il digitale starebbe superando il cartaceo e dimostra che il data journalism rende lettori ed utenti più consapevoli della realtà.
La nostra piccola indagine di oggi si inserisce nel progetto di Data Journalism che cureremo insieme al team Riconnessioni per tutta la durata del Salone.
Come abbiamo appreso ieri dall’incontro con i giornalisti di Effecinque lavorare con i dati consiste nella loro ricerca, sistematizzazione, rielaborazione e condivisione.
Se per noi il reperimento dei dati è stato facile, è importante tener presente come spesso giornalisti professionisti incontrino ostacoli burocratici che non sempre riescono a vincere. Un lavoro quindi il loro, che per la sua difficoltà e attenzione, acquista ancora maggior valore e si pone come esempio di buona informazione.
Enrico Controni, Federica Mo e Filippo Novelli
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