Il Caffè Letterario quest’anno si pone l’obbiettivo di diventare un luogo di incontro dell’autore sia con i lettori che con la sua stessa scrittura. Qui, infatti, non avviene una classica presentazione dei libri, ma una vera e propria immersione nel loro stile e nelle loro parole, che porta gli scrittori stessi a raccontarsi.
Uno degli ospiti di oggi sabato 11 maggio, Emanuele Trevi, grazie alla mediazione di Francesco Pacifico, ha parlato di sé presentando il suo nuovo libro “Sogni e favole”, una “sorta di autobiografia” incorniciata da una Roma onirica e “barocca”. La riflessione è iniziata con la lettura di alcuni brani tratti dal suo romanzo, incentrati perlopiù sulla descrizione di una piazza romana. La tecnina descrittiva ha costituito uno dei temi cardine dell’incontro, insieme all’immaginazione, aspetto che crea una forte empatia tra autore e lettore. Essa è un elemento inscindibile dalla narrazione, in quanto è impossibile resistere alla sua suggestione e separare nettamente la dimensione reale da quella inventata all’interno di una storia.
Inoltre lo scrittore si rivolge alla critica letteraria, ambito che gli appartiene in quanto lui stesso critico, accusandola di “tendere spesso ad universalizzare ed appiattire”, togliendo la singolarità tipica di ogni autore. Egli sottolinea infine l’importanza della parola, del suo signficato e del sentimento che essa crea piuttosto che del contesto in cui una determinata opera è inserita.
Margherita Baldazzi e Desiree Bindini, Liceo Ariosto Ferrara
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