Cristina Cattaneo con l’aiuto di Vito Mancuso ha presentato oggi, sabato 11 maggio 2019, nella Sala Rossa del Salone Internazionale del Libro il suo libro “Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo”, in cui tratta del suo lavoro di identificazione dei migranti morti durante il viaggio.
Durante il suo intervento ha sottolineato come fossero due i principali obiettivi che si è prefissata nello raccontare il suo lavoro: innanzitutto quello di aiutare per prime le famiglie delle vittime; non si tratta infatti solo di restituire la dignità a chi a perso la vita in cerca di una migliore, ma di aiutare chi a casa aspetta di ricevere loro notizie, sia per un fattore psicologico che per un fattore burocratico, in quanto si dà ai familiari la possibilità di richiedere un certificato di morte.
Il secondo obiettivo era quello di cercare di impedire alle persone di dimenticare la grandissima dimostrazione di altruismo offerta dai volontari che si sono occupati del disastro del 15 aprile 2015.
Abbiamo avuto l’opportunità di intervistarla per porle ulteriori domande sul suo lavoro.
Eleonora Liberti e Stefano Serafino
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