Four Futures: Life After Capitalism è il nuovo libro di Peter Frase, intellettuale e sociologo americano. Frase ha ipotizzato 4 possibili scenari di un futuro prossimo, unendo la fiction allo studio dei dati. Di una sola cosa è certo: il capitalismo, come siamo abituati a vederlo, è destinato all’estinzione. In ogni futuro da lui immaginato, il mondo è dominato da due spettri che sono causa di questo grande cambiamento, l’automazione e la catastrofe ecologica. La prima è descritta come totale sostituzione della macchina all’uomo in ambito lavorativo. Per l’autore questa potrebbe avere da un lato una conseguenza positiva, in quanto ridurrebbe al minimo sforzo il lavoro svolto dall’uomo, dall’altro negativa per il fatto che, quasi certamente, lascerebbe migliaia di persone disoccupate.
Riguardo invece alla crisi ecologica, con la quale l’uomo convive da quando sono stati inventati i primi treni a vapore, Peter vuole che si agisca immediatamente; il suo libro infatti si presenta come un’esplicita chiamata alle armi per le nuove generazioni e uno stimolo ad agire nel modo più veloce e più giusto possibile.
Ognuno dei quattro scenari descritti da Peter è caratterizzato da elementi diversi, quali l’uguaglianza, la gerarchia, l’abbondanza e la scarsità, che costituiscono il fulcro centrale della narrazione. L’autore si chiede se la società si baserà sulla parità o se invece rimarrà gerarchizzata privilegiando i ricchi, i quali si chiuderanno in una cerchia ristretta e limiteranno le risorse dei meno abbienti.
Nonostante la premessa sia spaventosa, in conclusione Frase si dichiara ottimista: è infatti convinto che il futuro non sia già stato scritto, ma che l’uomo, attraverso le sue scelte, sia in grado di modificarlo a suo vantaggio.
Alisia Rizzi
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