La scrittrice cilena Marìa José Ferrada ha presentato il suo primo romanzo per adulti “Krump” (Edicola). L’autrice, già conosciuta per i suoi libri per ragazzi, ha spiegato che il passaggio al pubblico adulto non è stato volontario poiché durante la stesura si è resa conto che questa storia andava indirizzata a quel target. Protagonista dell’opera è M. , figlia di un commesso viaggiatore, una persona va con un catalogo dei prodotti mostrandoli in diversi negozi. Dal momento che la narratrice è una bambina il libro può essere letto anche da persone più giovani.

La ragazzina entra nel business del padre con il compito di intenerire i clienti; inizia a guardare alla materialità, vorrebbe dei soldi e sostituisce la sua famiglia di sangue la famiglia dei commessi viaggiatori. Presto lascia anche la scuola e il padre, divenuto suo insegnante, l’abitua a dividere il mondo in categorie. L’universo dei commessi viaggiatori è estremamente affascinante per la bimba: essi infatti si riunivano sempre nello stesso circolo e negli stessi posti. Come richiesto dal loro mestiere dovevano essere molto divertenti e saper raccontare bugie; vivono con un tempo dilatato, in quanto la vendita del prodotto tendeva a protrarsi per giorni.

L’autrice racconta di aver scritto “Krump” per nostalgia della sua infanzia e del modo in cui da bambina vedeva il mondo. La sua infanzia infatti è stato il tempo dell’allegria e lo ha voluto recuperare attraverso lo sguardo della protagonista. La scrittrice fa parte di una generazione cresciuta nel silenzio, dove non si discuteva di politica, soprattutto tra le famiglie della classe media. Solo il teatro  e l’arte hanno dato la capacità di affrontare argomenti sociali non detti e per questo la frase iniziale del libro è “Ogni vita ha il suo allunaggio” legata a un film tratto dalle esperienze personali della scrittrice. In conclusione si può affermare che l’opera offre uno sguardo sofferto ma di speranza riguardo il passato e il futuro del Cile.