“Tempo Rubato” è il nuovo romanzo autobiografico di Sunny Jacobs pubblicato dalla casa editrice Neos edizioni, che si occupa di narrativa sociale. L’autrice racconta il periodo della propria vita in cui si è trovata coinvolta  insieme al compagno Jessy ingiustamente nel braccio della morte di un carcere in Florida. I due si trovavano casualmente sul luogo del delitto; furono accusati dal vero assassino il quale aveva cercato di ottenere il patteggiamento con i giudici per sostituire la sentenza della pena di morte con l’ergastolo. Il suo compagno fu giustiziato sulla sedia elettrica per l’errore giudiziario di aver tralasciato volutamente l’esito del test poligrafico. Grazie all’aiuto di amici e avvocati che credevano alla sua innocenza, Sunny fortunatamente riuscì a sfuggire alla morte sostituendola con la condanna all’ergastolo. Trascorse sedici anni della propria vita lontana dai propri figli e dai propri genitori. Per sfuggire alla frustrazione e alla rabbia iniziò a sviluppare la propria spiritualità interiore attraverso lo yoga, la meditazione e la preghiera. Durante la sua permanenza in carcere Sunny non si è mai sentita una vittima ma, nonostante fosse impaurita, arrabbiata e confusa si rese conto che nessuno aveva il diritto di prendere decisioni riguardo alla sua vita in quanto ognuno è artefice della propria sorte. Quando era depressa al pensiero di non poter vedere i propri figli crescere scriveva le proprie riflessioni su pezzi di carta in modo da poter lasciare un ricordo ai propri bambini. Questi appunti in seguito sono stati raccolti in questo romanzo affinché la sua storia fosse un esempio di come affrontare le situazioni difficili che si possono incontrare nella propria vita senza lasciarsi sopraffare. Dopo sedici anni finalmente la sua innocenza fu riconosciuta. Uscita dal carcere senza soldi e senza casa, dopo aver perso i genitori in un incidente stradale, senza alcuna prospettiva di lavoro non si lasciò scoraggiare. Riprese i contatti con i propri figli ormai grandi, diventò un’insegnante di yoga e trovò l’amore della propria vita; infatti è stato il sentimento nei confronti del suo nuovo compagno ad averla resa libera.

Da questa esperienza Sunny  ha incominciato a guardare gli altri con occhi diversi rispetto a prima, come degli spiriti che stanno compiendo il loro viaggio. Ha compreso che la vita è qualcosa che vale e che non merita di essere spezzata; a ognuno deve essere data l’opportunità di cambiare e diventare una persona migliore.

La comunità di Sant’Egidio e l’associazione “Nessuno tocchi Caino” in Italia cercano di spingere quei paesi che hanno ancora la pena di morte ad abolirla e  sensibilizzare le persone comuni su questo tema tanto importante quanto delicato. In un mondo globalizzato è indispensabile che tutti rivolgano il proprio interesse anche nei confronti di questioni comuni che non riguardano solo il proprio Paese d’origine.

Valeria Lanero ed Elena Primiceri, liceo Alfieri