L’amore può annullare una violenza? Secondo Chris Lynch, autore di “Imperdonabile” e del sequel “Irreversibile” (non ancora uscito in Italia) la risposta è negativa.
Lo scrittore americano, attraverso la traduzione consecutiva di Marina Astrologo, ha intrattenuto un vero e proprio dialogo, guidato dalla psicanalista Chiara Baratelli, con il pubblico e alcuni ragazzi del Liceo Ariosto, partecipanti all’incontro nell’ambito di Galeotto fu il libro, nel quale si sono alternate domande a riflessioni, per cercare di riordinare quella costellazione di tematiche che è il suo libro.
Amore e violenza, le droghe, un rapporto familiare non stabile che porta il protagonista a costruirsi un mondo ideale, nel quale lui, Killer Keir, non è altro che un bravo ragazzo.
L’ambiguità e l’equivoco tengono sospesi il lettore fino all’ultima pagina, dando quindi al pubblico lo spazio per discutere su questo finale apparentemente aperto: la violenza avviene davvero?
“La natura umana è costituita da una scala di grigi, ogni persona ha del bene e del male dentro di sé” afferma Lynch; “non vi darò una risposta, ma, così dico a voi come dico ai miei figli, non aspettatevi mai che il cattivo si presenti con le corna, gli zoccoli e le fiamme dal naso. Il più delle volte si tratta di una persona estremamente affascinante e della quale ti potresti innamorare facilmente”.
In America (dove il libro è stato pubblicato quindici anni fa) come in Italia, le testimonianze di violenza sessuale vanno incrementandosi sempre più, aprendo la strada a libri e di conseguenza ad incontri come questo, tenutosi a Palazzo Roverella venerdì 4 Ottobre, indispensabili ed urgenti, per mettere nero su bianco una volta per tutte, che si tratta di un’azione imperdonabile.
Alice Miraglia, Liceo Ariosto
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