“Chi si impegnerebbe a non volare più per motivi dozzinali?”

E’ questa la domanda che Luca Mercalli, climatologo torinese, pone al pubblico di Internazionale a Ferrara e le risposte affermative si possono contare sulle dita di una mano, chiaro segno di come quasi nessuno sia disposto a rinunciare al proprio tenore di vita per salvare il pianeta che ci ospita.

Mercalli, con lo scopo di sensibilizzare gli ascoltatori, propone una serie di dati statistici preoccupanti e allarmanti: primo fra tutti, l’aumento di un grado della temperatura, fattore incidente sullo scioglimento dei ghiacciai che, a sua volta, porta all’innalzamento di 3,5 millimetri delle acque oceaniche.

Se si continua a restare indifferenti, le condizioni sono destinate a peggiorare e si arriverà ad avere un aumento di cinque gradi e una crescita del livello del mare di un metro; se, invece, si iniziasse a intervenire in tempi brevi, si conterrebbero in modo significativo entrambi i fenomeni.

Il climatologo suggerisce, quindi, una serie di accorgimenti che ognuno di noi dovrebbe adottare nella propria vita quotidiana: dimezzare il consumo di carne per limitare la deforestazione dovuta alla creazione di nuovi allevamenti, risparmiare l’energia tramite l’installazione di nuove tecnologie ecologiche e cercare di limitare l’utilizzo di mezzi di trasporto inquinanti.

Fondamentale, per lui, è l’elaborazione di un nuovo modello economico che, proprio come è avvenuto con il passaggio dalla Lira all’Euro, si possa sostituire gradualmente a quello oggi in uso. Affinché questo si possa realizzare è indispensabile l’intervento della finanza che si dovrebbe impegnare a convogliare l’interesse degli Stati, non più verso la ricerca di fonti inquinanti, ma verso la produzione di quelle sostenibili.

E’ chiaro che ormai i cambiamenti climatici sono irreversibili: non è più tempo di limitarsi a usare le parole ma occorre iniziare subito ad agire concretamente.

Chiara Guernieri e Sonia Parrone