Francesco Lamperti, economista, Preethi Nallu, giornalista, Grammenos Mastrojeni, diplomatico e saggista, questi i relatori dell’incontro Con l’acqua alla gola, tenutosi Sabato 5 Ottobre, cornice il Teatro Nuovo di Ferrara.
Con la mediazione di Gabriele Crescente hanno affrontato in chiave socioeconomica uno dei temi di attualità più discussi: il cambiamento climatico.
Negli ultimi due anni l’evidenza dei fatti ha smentito una grande bugia consolidata nell’opinione pubblica: la considerazione del problema come una questione unicamente ambientalista e ancora lontana dal presente.
La situazione climatica critica ha messo in luce ripercussioni decisamente rilevanti sull’economia e la politica mondiali.
Basti pensare che alcuni studi ipotizzano che tra dieci anni si potrebbe venire a creare una situazione di crisi finanziaria simile a quella del 2008; due sono le cause principali: quello che viene chiamato physical risk, ovvero l’impatto prettamente territoriale e il cosiddetto transition risk, la diffcoltà di raggiungere un’economia a zero emissioni.
Sempre da un punto di vista economico lo scioglimento dei ghiacciai permette la nascita di nuove rotte commerciali, ma questo riscaldamento che cosa comporta? La desertificazione che continua ad avanzare non fa altro che incrementare i flussi migratori, popolazioni spinte dalla necessità cercano rifugio in paesi “abitabili”. La politica deve trovare soluzioni a tutti questi problemi, viviamo in un mondo globalizzato, le cooperazioni sono e diventeranno sempre più indispensabili, cogliere la crisi climatica come un’opportunità per raggiungere una pace ora insperabile, questo auspica Grammenos Mastrojeni.
La politica però non è tutto, cosa può fare il singolo? Assumersi la responsabilità, smettere di pensare che il suo contributo è solo “una goccia nell’oceano”, scegliere la sostenibilità per se stesso e per l’ambiente. Mastrojeni sottolinea la stretta corrispondenza tra necessità umane e ambientali rimarcando ancora una volta il forte legame che ci unisce all’ecosistema a noi complementare.
Isolarsi e “innalzare muri” in un momento di necessità non è pertanto la soluzione: è una reazione naturale, ma irrazionale, non è etica e non soddisfa neanche i nostri interessi.
Maria Guandalini, Caterina Marchini, Elianto Zanotti
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