“Nellie Bly” è il primo volume di una collana chiamata Ariel, che non tratta solo di un’imprenditrice e cronista, ma anche di una donna costretta a farsi spazio in un mondo di uomini. Nellie Bly, pseudonimo di Elizabeth Jane Cochran, nasce in America nel 1864 in una” vita stretta” e in un “bacino stretto”, in cui la donna ricopriva un ruolo di sudditanza e devozione verso l’uomo: un articolo del giornale Pittsburgh Dispatch definiva le donne lavoratrici “un’aberrazione“. Adoperando lo stile del “graphic novel“, Luciana Cimino, scrittrice italiana, ispirandosi al capolavoro di David Randall ” 13 giornalisti quasi perfetti”, dedica questo libro a tutte le giovani donne croniste, che si approcciano per la prima volta a questo mestiere. Nellie Bly è stata una protofemminista e un importante fonte d’ispirazione per l’emancipazione femminile . La giovane cronista fa il suo ingresso nel Pulitzer con il nome Lonely Orphan Girl, ma non si occupò di argomenti ruguardanti le mansioni domestiche, bensì s’interessò di giornalismo investigativo; inoltre fu una tra le prime donne a viaggiare il mondo senza uomini, superando le aspettative (ci impiegò solo 72 giorni). Nellie svolgeva questo lavoro per etica: ripeteva spesso che il giornallismo era la chiave per migliorare la situazione dei più deboli , rinnegando i sopprusi del “maschilismo”nei confronti di chi non aveva voce per protestare. Nellie:”Ho sfidato il loro sguardo e ho mostrato loro che una ragazza americana libera può adattarsi alle circostanze senza l’aiuto di un uomo”.
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