È possibile trovare un equilibrio tra i principi del soccorso umanitario (neutralità, indipendenza, imparzialità, umanità) e le restrizioni imposte dalla legislazione anti-terrorismo? Questo è il quesito che ha diretto le trame del dibattito tra Marta Cañas, direttrice generale di Medici Senza Frontiere, Alessandro Politi, storico militare e direttore della NATO Defense College Foundation, Hugo Slim, direttore del Comitato Internazionale della Croce Rossa, e la giornalista di Internazionale Tiziana Ferrario, tenutosi il 6 ottobre 2019 al Cinema Apollo.
Esiste, infatti, un disequilibrio tra la necessità di garantire la sicurezza ai civili e la possibilità di fornire un’azione umanitaria di protezione e soccorso che rispetti le varie leggi nazionali. Questo comporta un rischio non indifferente, poiché una tale mancanza di equilibrio rende difficoltoso garantire un aiuto efficace e imparziale; infatti, l’azione “contro-terroristica” regolamentata dalle leggi dei vari stati comporta la criminalizzazione sia della popolazione che degli enti soccorritori. In relazione a ciò, spesso, nei conflitti armati, i terroristi non vengono considerati come cittadini e combattenti al pari degli altri e questa percezione distorta porta gli stati a vietarne il soccorso da parte delle associazioni umanitarie, le quali vedono in questo modo ostacolata la propria azione imparziale e neutrale. Questo atteggiamento non fa altro che favorire il gioco delle parti estremiste restringendo la cerchia di coloro che possono godere dei diritti umani e rendendo criminali le effettive vittime.
Sicurezza e libertà possono coesistere, ma solo se le democrazie si impegnano a porre le basi di una solida collaborazione tra le forze militari e gli enti umanitari.
Margherita Baldazzi
Vladyslav Compagnucci
Cecilia D’Elia
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