Le luci in sala illuminano una figura minuta che con passi misurati si dirige verso un piccolo podio. Murakami, avvolto dall’alone mistico che caratterizza i cantastorie, i romanzieri, si appresta a leggere la sua “Lectio Magistralis”.
Un discorso che danza al ritmo sincopato del jazz, raccontando, svelando, i segreti e i sentimenti della scrittura del grande autore giapponese.
Il jazz è un tema ricorrente nella vita di Murakami, e lui stesso sostiene che abbia ampiamente influenzato il suo stile letterario. Particolare importanza è conferita dal ritmo: secondo l’autore il racconto deve spingere il lettore al desiderio, alla brama di voltare pagina, così come incalza e stuzzica la cadenza del jazz.
Cita anche l’importanza dell’improvvisazione, caratteristica di questo genere musicale, ma anche della tecnica di composizione letteraria di Murakami. L’autore rivela infatti che nello scrivere un romanzo non segue mai una trama premeditata, un canovaccio, ma le parole sgorgano susseguendosi l’un l’altra vertiginosamente secondo un ordine criptico, noto solo al subconscio dell’autore, rendendo così anche per il lettore il finale nascosto ed imprevedibile.
Di grande suggestione ascoltare tutti questi ragionamenti dal vivo, con Murakami, il grande Murakami, a pochi metri da noi, più umano che mai.
Irene Peresson, Liceo “M. Grigoletti” di Pordenone
Nella foto (da sinistra): Eleonora Silani ed Irene Peresson
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