La ricerca narrativa ed espressiva può essere fonte di sollievo ed evasione.

Un’evasione che ci viene raccontata dalla penna di Tommaso Soldini che, nel suo ultimo romanzo, l’Inguaribile, dà voce ad un protagonista alienato e alienante.

Michele Incassa, giornalista di cronaca giudiziaria, sposato con l’affascinante Gemma, vede la sua vita andare in pezzi quando il matrimonio naufraga.

Immerso febbrilmente nel lavoro, “usa la penna come un romanziere, genera realtà alternative e usa la lima per tornare sul piano della ragionevolezza”.

Una sera, appena uscito dallo studio dell’avvocato divorzista, segue il cappello rosso di Gemma come un fil rouge trovandosi trascinato in uno swinger club, un “club per scambisti”. Ecco la svolta, è questa l’occasione per il protagonista di entrare nel mirabolante e vorticoso “Paese delle Meraviglie”. Da uomo disorientato a fiabesco cavaliere innamorato, sfugge da quella sua routine di giornalista nella quale aveva trovato un rifugio.

Da silenzio sordo a chiasso assordante, la vita di Michele si trasforma in un’avventura anticonvenzionale tinta dai toni di una lingua vivace e spiazzante. Il carattere tormentato del protagonista si riflette nello stile frammentato dell’autore: frasi sospese e divertissement linguistici sono il suo marchio di fabbrica.

Scelte grammaticali acute e azzardate, mai lasciate al caso: emblematica la “rottura della quarta parete” che si manifesta in brevi interventi per spiegare i significati nascosti di una lingua originale e variopinta.

Soldini conclude il suo intervento così, aprendo una finestra sul mondo, perché in fondo:

“la letteratura è questo: non cambiare il colore della vita se non è possibile farlo, ma piuttosto cambiare il colore del modo di raccontare la vita.”

Margherita Baldazzi, Maria Guandalini, Sophia Temgoua Tsafack

Liceo L. Ariosto, Ferrara