Perché è così importante leggere? Con questo interrogativo Dacia Maraini ha aperto il suo intervento, inserito nel pomeriggio di venerdì 15 maggio, nell’ambito del SalTo Extra 2020, senza però dare una risposta univoca.
Leggere significa riscrivere, mettere in moto l’immaginazione e immedesimarsi nel dolore e nel pensiero dei personaggi, cogliendone tutta la bellezza.
Leggere vuol dire viaggiare nel tempo e nello spazio, visitare altri mondi non solo con la mente, bensì soprattutto con i sensi: a tal proposito è stata citata un’autrice spagnola, che paragona la lettura ad una sorta di droga, ma mentre quest’ultima porta alla morte, la lettura è fonte di vita.
Leggere significa allargare le conoscenze: a dispetto della facile e veloce reperibilità di qualsiasi tipo di informazione, la lettura è l’unica garante di una formazione culturale non quantitativa, bensì qualitativa.
Il Libro rappresenta anche un’arma contro la solitudine, specialmente in un periodo, come quello che il mondo sta attraversando in questi mesi, in cui ci si ritrova soli con se stessi e si è costretti a fare i conti con le proprie debolezze. Nella medesima situazione si ritrova il protagonista de “Il compagno segreto“ di Conrad, che deve far fronte ai suoi lati più oscuri, ed in tal senso, l’opera citata è particolarmente evocativa.
La riflessione della scrittrice si è posata infine sul tema della libertà, a cui si è indubbiamente portati a pensare in una condizione di semi-prigionia; la nostalgia più grande rimane però nei confronti della condivisione di idee e del contatto umano caratteristici proprio del Salone del Libro, che si augura di poter rivivere nella prossima edizione.
Letizia Capezzuto e Federica Mo, Liceo Alfieri Torino
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