Il 17 maggio 2013 presentò in anteprima al Salone del Libro di Torino il brano Alfonso e oggi, precisamente sette anni dopo, torna Levante  con  due brani Andrà tutto bene, colonna sonora di questi mesi, e Tikibombom, canzone presentata a Sanremo 2020.
Così la giovane cantautrice siciliana ha aperto l’incontro, passando poi la parola alla giovane Espérance Ripanti, giovane scrittrice ruandese cresciuta in Italia, che ha esordito nel 2019 con il suo primo libro E poi basta. Manifesto di una donna nera. Questo libro mostra il capovolgimento di una narrazione sbagliata, dove lo stereotipo di potere è conferito a uomini bianchi, come abbiamo purtroppo visto in questi mesi di emergenza.
Tuttavia la giovane donna non si lascia scoraggiare da niente e affronta razzismo e la discriminazione di genere attraverso la lettura e la scrittura, in cui si è rifugiata durante questa quarantena. Racconta di essersi spostata molto, da una città all’altra, ma ammette di sentire la mancanza di Brescia, che ha dovuto lasciare nel 2015 per vivere a Torino. E proprio questi numerosi spostamenti l’hanno portata, nei mesi di isolamento, ad interrogarsi su quale fosse casa sua, e a comprendere che sia Brescia sia il Ruanda fanno parte di lei e sono da considerarsi casa.
Interviene poi dicendo come in Italia si dia poco spazio all’inclusione sia di genere che di etnia: infatti in televisione non sono stati mandati in onda servizi riguardanti le direttive sul Covid-19 in lingue straniere, nonostante il grande numero di persone non italiane che abitano il nostro paese. Inoltre, quando si parla di femminismo si tengono a mente soltanto le donne in carriera: «Si parla tanto di femminismo intersezionale – interviene – eppure vedo un vuoto di voci che rappresentino le fasce “basse”», donne stereotipate che ad esempio si occupano del settore delle pulizie e che non hanno i mezzi per far sentire la propria voce.
Ed è proprio a queste donne che Espérance vuole dare spazio e voce attraverso i suoi libri.
Alessandra Troiano, Liceo Alfieri, Torino