Continuando questa ultima serata del Salone Extra, i Perturbazione, noto gruppo musicale originario di Rivoli, si esibisce con i brani Io mi domando se eravamo noi e Buongiorno buonafortuna. La band tra le più importanti del pop-rock italiano, che è attiva dagli anni Ottanta, ha al suo attivo una decina di album e vanta una partecipazione al Festival di Sanremo del 2014, promuove il suo nuovo album di inediti Disamore, in uscita il 29 maggio 2020. Il gruppo vuole trasmettere con questo nuovo lavoro un messaggio di speranza, di desiderio di tornare alla normalità, rappresentato in modo così icastico dalle loro canzoni.
“Questa città è in grado di fare miracoli” è l’affermazione di Marco Pautasso, vicedirettore del Salone, al racconto delle difficoltà legate all’organizzazione del Salone Extra. La straordinarietà della situazione che stiamo vivendo ha infatti influenzato ogni realtà, compresa quella del Salone che, come afferma il direttore Nicola Lagioia, si è dovuto reinventare in poche settimane e intraprendere un’avventura mai vissuta prima, riuscendo comunque a restituire la passione per i libri e la scrittura, caratteristica di questo evento.
La scrittura è anche il tema che permea l’intervento delle scrittrici Teresa Ciabatti, Silvia Avallone. che in questi mesi hanno collaborato all’iniziativa Diario in staffetta promossa dal Corriere della Sera. In questa occasione raccontano, intervistate dalle scrittrici, Valeria Parrella e Claudia Durastanti, le difficoltà legate alla scrittura di un diario personale destinato alla pubblicazione in in un momento così difficile, ma entrambe confermano l’aiuto fornito dalla comunità di scrittori con cui hanno collaborato in questo progetto. In questo modo, afferma Silvia Avallone, si è creata una “scrittura al servizio della necessità”. Entrambe le scrittrici ammettono di non sapere quale sarà il futuro della scrittura dopo l’esperienza del Covid-19 e di come il virus influenzerà la produzione letteraria, perché “la scrittura ha bisogno di vita”.
Crescita, intimità, desiderio sono le parole chiave del lockdown per le quattro scrittrici, che chiudono l’intervento con il racconto delle loro esperienze familiari e l’augurio di tornare presto alla normalità.
Chiara Rodella, Liceo Classico Alfieri, Torino
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