E’ quasi un romanzo epico, che parte dal 1919 per giungere ai giorni nostri e attraversa l’Italia in tutta la sua lunghezza raccontando tre generazioni di cittadini dell’Alto Adige-Sudtirol, attraverso la metafora di una ragazza-madre bella e sfortunata, Gerda, e una figlia emancipata e vittima delle scelte materne, Eva.
Quando Eva è ancora una bambina, Gerda conosce Vito, un carabiniere calabrese di stanza in Trentino: i due si innamorano, iniziano una relazione e decidono di sposarsi. Ma la famiglia di lui e il Regolamento dell’Arma si oppongono a quell’unione così scandalosa per quei tempi. Consapevole del conflitto interiore che tale situazione sta provocando in Vito e convinta così di aiutarlo, Gerda lo lascia.
L’uomo, affranto, ritorna nella sua terra natale. Il tempo passa: Gerda invecchia tormentata dal dolore per la perdita di lui, mentre Eva, segnata da quel distacco (Vito l’aveva amata da subito come una figlia), diventa una bellissima donna in carriera che ha paura di amare. Ma ecco che, dopo anni di silenzio, Vito contatta Eva, le dice che sta morendo e che desidera parlarle. Il loro incontro, intenso e pieno, segnerà la rinascita di Eva e il rasserenamento di Gerda.
Silvia Partiti
Progetto Galeotto fu il libro
Liceo classico L.Ariosto
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