In sala Rossa alle 17:00 si ricorda, nel quarantennale della morte, la figura di Aldo Moro, lo statista della democrazia cristiana, ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio del 1978.
Quattro sono i libri presentati durante l’incontro da un parterre di giornalisti, politici, storici dell’Italia contemporanea: ”Moro, il caso non è chiuso”, scritto a quattro mani da Calabrò e Fioroni; ”Un affare di stato. Il delitto Moro e la fine della prima repubblica” di Colombo; ”Un atomo di verità” di Damilano; ”Il puzzle Moro” di Fasanella.
Gli autori si sono concentrati sul mistero che avvolge la fine di Aldo Moro, schierandosi su supposizioni differenti, pur identificando il politico come una figura in grado di approcciarsi con uno sguardo critico alla politica del tempo e di mettersi in discussione.
Il caso è ancora irrisolto, non perché non si sia a conoscenza degli eventi che hanno portato al rapimento e alla morte dello statista, ma perché non è stata considerata in modo approfondito e corretto la figura di Moro e la situazione politica italiana e internazionale.
Nel corso degli anni la verita’ è stata ritagliata a piacimento in base alle circostanze, infatti numerose informazioni vengono alla luce anche attualmente, nel tentativo di liberare la memoria civile.
Non si può passare alla Terza Repubblica se non si sono fatti i conti con la Prima.
Lo Stato in cinquantacinque giorni non è riuscito a trovare e salvare Moro; oggi la cultura non è pronta a lasciarlo andare.
Lara Bilancioni e Federica Bianchi
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