Questa mattina, in un’Arena Bookstock gremita di ragazzi, si sono incontrate la vecchia e la nuova scena del panorama rap italiano. Gli ospiti dell’incontro: Frankie Hi-nrg mc e Achille Lauro. Lo “zio” del rap made in Italy e il giovane rapper da poco reduce dalla competizione del Festival di Sanremo hanno raccontato i loro ultimi libri ponendo particolare attenzione al tema della bellezza, argomento centrale del dibattito tenutosi con la partecipazione dello scrittore Francesco Pacifico e della sceneggiatrice Francesca Serafini.
In Faccio la mia cosa Frankie hi-nrg mc racconta la sua storia privata e il suo avvicinamento al mondo hip hop; il libro offre anche importanti spunti al lettore che tramite la scansione di QR code può ascoltare i brani che fanno parte della colonna sonora della vita del cantante. A prendere la parola è ora Achille Lauro che nel raccontare Sono io Amleto lo definisce come una fusione di sensazioni e immagini in cui Lauro si mette a nudo raccontando la sua vita e da dove nasce l’ispirazione dei suo maggiori successi.
A concludere l’incontro è la riflessione dei due artisti sul concetto di bellezza e sui limiti nell’arte. L’immagine nel 2019 è fondamentale, ma nella musica il bello non deve essere inteso come criterio oggettivo. Citando i nomi di alcuni tra i più grandi artisti italiani, tra cui Rino Gaetano, Loredana Bertè e Vasco Rossi, Lauro sottolinea come una bella voce non fa un cantante, ma l’aspetto fondamentale è la comunicazione di contenuti. Parlando dei limiti nell’arte Frankie afferma l’importanza del confine che, pur limitando, crea consapevolezza nel momento in cui esso viene superato.
Roberta De Gioanni e Sara Zanardi
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