Leggere un romanzo significa vedere il mondo secondo la coscienza di un altro e attraversare pensieri che in alcuni casi non ci appartengono, risultandoci talvolta addirittura scomodi. E’ così che si diventa tolleranti, empatici, forse più felici. Dimostrare questa tesi è l’obiettivo che mi sono data all’inizio del mio percorso in Adotta uno Scrittore e dopo l’ultimo incontro con gli studenti dell’Istituto “Sergio Ronco” credo di aver raggiunto la meta, o meglio, mi pare di aver messo i ragazzi in condizione di raggiungerla. In classe abbiamo parlato di libri, da Una questione privata di Beppe Fenoglio, fino ad arrivare alla letteratura americana del dopoguerra e al capolavoro di J. D. Salinger, Il giovane Holden. I libri sono stati un espediente per analizzare diverse voci, diversi punti di vista, quello dell’autore e dei suoi lettori. La conclusione a cui siamo giunti è unanime: i tre appuntamenti di lettura ci hanno resi più ricchi, più aperti e ben disposti ad ascoltare le idee degli altri.
Leggere è arricchirsi. Passare attraverso le pagine dei libri per parlare in modo franco della vita, dei dubbi e delle paure che ci accomunano, può salvarci dall’isolamento, può farci scoprire la forza che nasce dallo stare insieme, quando la somma delle opinioni conduce a piccole verità esistenziali.
Gli allievi della Prof.ssa Elena Pollon sono stati sensibili nel cogliere questo messaggio, con loro sono stata davvero bene. Abbiamo provato a mettere insieme un po’ di “senso” e forse ci siamo riusciti. E’ proprio la mancanza di senso e la nostra fatica nel trovarlo a portarci a volte fuori strada, lontani da noi stessi e da ciò che vorremmo raggiungere, come accade ai ragazzi hikikomori di cui parlo nel mio romanzo “Due fiocchi di neve uguali”, giovani promettenti che subiscono la pressione al successo impressa dalla società contemporanea e, temendo di fallire, soffrono, rinunciano alla battaglia chiudendosi nella propria stanza.
I “miei ragazzi di Trino” mi mancheranno. Sono contenta di porterli incontrare di nuovo lunedì 13 maggio al Salone del Libro di Torino. Se la vita è un percorso è stato bello condividere un tratto di strada insieme.
Laura Calosso
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