“Un’esperienza totalizzante, cosmica” estrema amplificatrice degli effetti della lettura:  e’ stata cosí la traduzione di Sotto il Vulcano per Marco Rossari. La lunga ed illuminante opera del traduttore, spesso “meccanico delle parole”, può rapidamente tramutarsi in un’operazione sconvolgente quando riguarda autori come il poeta Malcom Lowry. Rossari afferma che tradurre questo “romanzo di romanzi” é stato “come inseguire e cercare di imitare un ubriacone ballerino”, quale forse é stato questo genio magnificamente folle, con una dipendenza dall’ alcool, verso il quale ha sempre provato profonda repulsione, in quanto simbolo di un terrore (quello del veder scivolare tutto improvvisamente via) ma anche fascino sconfinato. Ossessione che si insinua in ogni sua opera, nauseante ed assillante, strettamente correlata con il simbolismo costante e peculiare della mente di Lowry, causa del continuo gioco di echi e richiami tra parole e concetti che non gli lasciava pace. Questo tormento sottolinea la forza titanica abbinata ad una fragilità e ad una grazia leggera :  comune sia alla sua arte che alla sua personalità. Per lo scrittore Giordano Meacci, la lettura fatta da Marco Rossari, di una  lettera del protagonista di Sotto il vulcano, é uno dei rarissimi brani che testimoniano come si possa raccontare l’amore. Sentire le parole di Lowry tradotte da Marco Rossari mostra la profonda ed evidente connessione atemporale fra i due: espressioni in grado di irretire ed astrarre completamente dal presente chi le ascolta o le legge, sfumature che riecheggeranno per sempre nella testa di ciascuno richiamandosi a vicenda, alludendo l’una all’altra.

Ester Dall’Olio, Benedetta Crivellaro