Francesca Boari, Michela Marzano e Vanessa Roghi: cos’hanno in comune una scrittrice, una filosofa e una regista? L’esigenza di raccontare la femminilità nella società contemporanea.
È stato grazie a questa stessa volontà che è nato il progetto del Liceo Ariosto dal titolo “Il percorso di emancipazione femminile: una brusca interruzione?” Si voleva fare un bilancio e cercare di capire a che punto fossimo arrivati nel cammino delle donne verso la piena realizzazione di sé nella società, al di là di stereotipi e cliché. Non si può non considerare questo argomento alla luce dei fatti di cronaca, purtroppo quotidiana, in cui si parla di donne limitate, offese, uccise. Così, grazie all’analisi della produzione diversificata di queste tre artiste, un gruppo di studentesse ha riflettuto e ha avuto la possibilità di presentare alle autrici di fronte ad un pubblico vasto di coetanei – le altre classi del liceo – la propria interpretazione, le proprie idee tramite un dialogo e un confronto intensi.
Interessante è stato vedere come l’approccio di queste donne alla situazione femminile sia differente nonostante lottino per gli stessi ideali. Mentre Francesca Boari nel suo romanzo “Un dentro tanto grande” racconta una donna vittima di violenza, Michela Marzano e Vanessa Roghi analizzano, rispettivamente nel saggio “Sii bella e stai zitta” e nel documentario “Arriva il divorzio. Le donne degli anni Sessanta”, il ruolo femminile nella realtà contemporanea in Italia; in più, nel saggio “Volevo essere una farfalla” ancora Michela Marzano, attraverso il racconto di una esperienza autobiografica dolorosa, ha proposto il tema dell’anoressia e delle complesse motivazioni che possono spingere una donna ad annullare il proprio corpo e, quindi, se stessa.
Donne, dunque, che hanno parlato e parlano di donne in un progetto tutto al femminile. Infatti l’iniziativa è stata promossa da professoresse e vi hanno aderito solo studentesse. Ma l’uomo, per le donne, dov’è? È un tema questo molto trattato durante gli incontri: a tale domanda, tuttavia, non si è trovata una risposta se non la conferma dell’esigenza di una sensibilizzazione e di una educazione del mondo maschile, soprattutto dei giovani.
Vi incitiamo, quindi, come queste tre donne hanno incitato noi, a non perdere di vista l’obbiettivo comune di una parità sociale, raggiungibile solo tramite l’educazione al rispetto, all’uguaglianza e all’amore, quello vero, che non conosce alcun tipo di violenza.
Bindini Desiree e Martina Piscitelli,
classe 3 Y Liceo Linguistico
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