” In Edi Rama la vita é più forte della forma”

Lo ha sostenuto Vittorio Sgarbi durante la conferenza La mia Tirana presso la Sala Blu. Benché Edi Rama sia considerato un grande intellettuale, l’incontro non é stato tutto ”rose e fiori”, infatti alcuni cittadini albanesi hanno sollevato cartelli di protesta contro il leader. Ma il critico d’arte ha continuato ad elogiarlo per la sua forma di governo confrontandola con quella italiana, che critica aspramente. Infatti ritiene che il primo ministro albanese abbia portato arte all’interno del governo, rendendo il contrasto con la precedente amministrazione comunista ancora più marcato.

Ne parla Rama nel suo libro Kurban/Il sacrificio della casa editrice Rubettino, raccontando del padre, un artista comunista, con il quale aveva opinioni politiche conflittuali. Nonostante i loro dissidi, per lui é motivo di orgoglio, che riversa nella nazione, rendendolo ”diverso da quelli che si credono diversi ma sono uguali”. L’opera del politico é piena di energia, rabbia e sentimento, che mostrano la sua dedizione per il rapporto tra arte e politica, e il fatto che per gli artisti la vita superi la ”forma”, impedendo loro di essere addomesticati da quest’ultima.

Molti cittadini albanesi si sono lamentati della gestione dei soldi dello stato, investiti maggiormente nel miglioramento estetico degli edifici pubblici piuttosto che nell’aiuto alle necessitá del popolo. Il primo ministro ha risposto affermando che non offrire bellezza alla gente vorrebbe dire privarli di uno strumento per sopravvivere e per sentirsi uniti: nei luoghi più curati la criminalità é meno diffusa e gli abitanti hanno iniziato a pagare i contributi pubblici, perché si sentono parte di qualcosa grazie al senso del bello. Non é quindi facile puntare sulla cultura, ma é sempre qualcosa di eccezionale intensificarla.

Simona Babbi e Federica Sossella,
Alessandra Malagnino e Ada Pupella (RedazioneAlfieri)