La Redazione ringrazia MOLTO  Alessandra Montrucchio che è una delle scrittrici adottate quest’anno perchè è stata molto veloce e solerte nel raccontare la sua adozione. Istituto d’Istruzione Superiore  Vittone di Chieri. Non ce ne vogliano gli altri scrittori, sono tutti assolutamente in tempo per recuperare! La scuola adottiva è Istituto d’Istruzione Superiore  Vittone di Chieri. Un racconto scritto con la passione e la grazia che da sempre la contraddistingue. In questo articolo trovate il resoconto del primo incontro e in questo i commenti dei ragazzi

 

 

 

Ultimo incontro con i “miei” ragazzi. O meglio: tecnicamente è il penultimo, perché ci sarà ancora quello al Salone di lunedì 20 (più pranzo insieme, dopo). Però è l’ultimo incontro che facciamo a scuola, in cui siamo solo noi.

La scorsa volta, su mia richiesta, i ragazzi avevano portato un oggetto che per loro fosse importante, e me ne avevano narrato la storia. Ne erano nati racconti molto diversi tra loro, spesso bellissimi: un diario condiviso che ha portato alla nascita di un’amicizia, un microfono che dà al suo proprietario la sicurezza per esprimersi attraverso il rap, un braccialetto che passa di generazione in generazione, un pallone che ha fatto scoprire a un bambino ciò che avrebbe fatto da adolescente e ciò che spera di fare da grande…

Oggi, dopo una votazione segreta, i ragazzi mi hanno comunicato quale oggetto, e quale storia, avevano scelto: un paio di scarpe da ginnastica che hanno accompagnato la ragazza che le indossava in alcuni momenti chiave della sua vita e della sua crescita. A partire da quelle scarpe ormai distrutte, abbiamo costruito insieme una storia:

La protagonista – sedici anni, bella senza saperlo, innamorata della sua moto e della danza, disordinatissima e un po’ svagata, con un fidanzato che chissà se ama ancora o no – prima di partire per le vacanze al mare compra un paio di scarpe da ginnastica nuove da portarsi dietro. Al mare la aspetta la compagnia dei suoi amici, in particolare un ragazzo e una ragazza. La vacanza inizia come tutte le altre: mare, chiacchiere, qualche bevuta… ed è proprio dopo una sbronza che la ragazza si accorge di aver smarrito le scarpe: se le era tolte per camminare in spiaggia, ma poi? Gliele riporta un ragazzo più vecchio (diciannove) anni, che per lei è sempre stato il sogno proibito: affascinante, tenebroso, reso inaccessibile da una differenza di età che fino all’anno scorso pesava… ma ora non più. Il ragazzo inizia a corteggiarla. Cedere o non cedere, nonostante il fidanzatino che la aspetta a casa? E soprattutto: anche l’amica è infatuata di questo ragazzo: che fare? Nasce così un doppio triangolo, un doppio possibile senso di colpa, un doppio – triplo, quadruplo – intreccio di sentimenti… fino a un incidente in moto, non mortale ma spaventoso sul momento, che porta la protagonista a capire quali sono i suoi veri sentimenti e a chi spettano la sua amicizia e il suo amore.

E le scarpe – le scarpe adorate, il segno di questa estate che l’ha tanto cambiata – le regala all’amica, perché siano un talismano anche per lei.

Tutto questo lo abbiamo sviluppato in due ore appassionate (e appassionanti) di discussioni, idee, invenzioni, strade imboccate e poi abbandonate. Ci siamo stancati, ci siamo divertiti. I “miei” ragazzi sono un calderone di fantasia e di sensibilità.

Non potevamo concludere meglio – anzi sì: ci aspetta ancora il pranzo insieme. A cui parteciperanno, è ovvio, anche le scarpe ispiratrici.

Alessandra Montrucchio