Venerdì 4 aprile si è svolto presso la nostra scuola il primo incontro con lo scrittore Alessandro Defilippi
L’incontro era dedicato al romanzo di Stevenson “Lo strano caso del dottor Jekill e del signor Hide” e proprio da qui siamo partiti: ci è stato chiesto se ci era piaciuto e la risposta di tutti è stata sì (Umberto addirittura avrebbe voluto fosse meno breve), anche se diversi di noi conoscevano già più o meno la trama e quindi è mancato “l’effetto sorpresa” del finale.
Questo romanzo, però, è stato solo lo spunto iniziale perché poi da qui siamo passati a parlare di molti altri argomenti; il primo è stato: i serial killer, perché un tema come questo ci affascina?
E ci ha davvero affascinato perché le ipotesi e le domande si sono moltiplicate: secondo Yuliya perché non lo incontriamo nella vita reale (si spera!), per Edoardo, invece, perché ha una personalità particolare che ci incuriosisce, Marco invece ha chiesto che cosa spinge un serial killer a uccidere e la risposta più azzeccata è stata quella di Lorenzo: la paura.
La discussione è continuata e siamo finiti, chissà come, a parlare di fumetti, poi il discorso è ritornato serio e abbiamo discusso del bene e del male che c’è in ognuno di noi e che ci pone davanti a scelte e responsabilità.
Infine, nell’ultima parte dell’incontro siamo ritornati a parlare del romanzo di Stevenson, di come era collegato al periodo in cui è stato scritto (epoca vittoriana, rivoluzione industriale, sviluppo della scienza, colonialismo) in cui l’uomo si vedeva come totalmente buono, razionale e non riconosceva invece, quella parte oscura che c’era in lui, quell’”ombra”, come diceva lo psicologo Jung, che nessuno vorrebbe avere, ma che c’è e che si deve conoscere per saperla gestire per evitare che nasca il rancore che avvelena prima di tutto chi lo prova.
Ecco qualche opinione raccolta tra i compagni:
A me è piaciuta soprattutto la parte in cui si è parlato della mente umana e di quante parti la compongono, soprattutto il fatto che esista una parte “oscura”: non ci avevo mai pensato e mi ha colpito il fatto che esista in ognuno di noi
Gualtiero
L’ argomento che mi ha affascinato di più è quello dei serial killer: è qualcosa di così assurdo che vorremmo capire perché alcune persone arrivano a tanto.
Davide
Anche io sono stata interessata all’argomento dei serial killer, mi ha colpito in particolare l’idea che queste persone non provino emozioni ed empatia per gli altri, ma li vedono come oggetti.
Yuliya
In conclusione il giudizio espresso da tutta la classe su questo primo incontro è assolutamente positivo: lo scrittore Alessandro Defilippi ci ha coinvolti e ci ha fatto tirar fuori le nostre idee (anche ai più timidi).
Ci è piaciuto in particolare parlare di tanti argomenti diversi e ci ha trasmesso la voglia di saperne di più.
III chimici
ITI Faccio – Vercelli
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