La seconda giornata dell’evento ‘Portici di Carta’ di Torino si è svolta nel giorno 8 ottobre 2017 aprendosi con delle passeggiate letterarie tra cui una in cui il filo conduttore era soprattutto la vita di Primo Levi e la storia di San salvarlo.
Il ritrovo è avvenuto all’istituto di metrologia davanti al parco del valentino e si è aperto con un’introduzione al quartiere e una lettura tratta dal ‘Sistema periodico’ dello stesso Levi, infatti a ogni tappa vi era la lettura di uno o più brani.
In seguito ci siamo diretti in via Pietro Giuria presso l’ingresso del dipartimento di fisica.
Qui sono stati letti due brani tratti da due opere distinte di Levi, ‘sistema periodico’ di cui è stato letto uno spezzone del capitolo ‘potassio’ in cui è narrato l’incontro di Levi presso il medesimo luogo con Nicolò Dalla Porta assistente di Giacomo Ponzio che diverrà il referente di Levi, l’altro brano letto e un passo di ‘se questo è un uomo’ in cui l’autore ricorda gli anni universitari che lo aiutarono ad affermare la sua esperienza di chimico nel campo di concentramento.
Proseguendo su Via Val Perga siamo arrivati in piazza Donatello in cui è stata citata Natalia Ginzburg poiché nella stessa piazza vi è una targa commemorativa dovuta al fatto che la scrittrice risiedesse in quello stesso luogo.
In seguito la passeggiata si sposta lungo via Saluzzo in cui per un periodo abitò Augusto Monti, docente del D’Azeglio, qui è stato letto un brano in cui l’autore spiega il suo inserimento nella zona avvenuto perché il padre voleva che frequentasse una scuola multietnica.
Proseguendo si arriva al numero civico 28 di via Galliani in cui si trovava la scuola studio di Casorati.
Fermati davanti alla Sinagoga di Torino abbiamo ascoltato la lettura di un nuovo passo del ‘Sistema periodico’.
L’ultima tappa avviene ai giardini sambuy in piazza Carlo Felice in cui viene letto un brano estrapolato dell’opera di Cesare Pavese ‘Il diavolo sulle colline’ in cui viene fatto un appunto sui senzatetto che vivono sulle panchine del medesimo giardino, qui la guida ha voluto far notare come in una città per quanti cambiamenti possono esserci ci sono cose che rimangono invariate.

Rebecca De Bortoli e Filippo Giulini