Come si baciavano i romani?
Dove si portava la ragazza al primo appuntamento? E si regalavano mazzi di fiori?
Come si regolavano i rapporti personali tra uomo e donna?
Con queste e più domande incomincia l’incontro di Alberto Angela, venuto al Salone per presentare il nuovo libro, Amore e sesso nell’Antica Roma. Attraverso le sue parole, noi ascoltatori abbiamo potuto fare un viaggio a ritroso di 2000 anni e più, immergerci nella Roma caput mundi e capire come si regolavano i rapporti tra uomo e donna. Innanzitutto l’amore tra marito e moglie non esisteva: i matrimoni, soprattutto tra i rampolli delle famiglie patrizie, si facevano per contratto e venivano decisi fin dalla nascita, o quasi, dei futuri coniugi. Il matrimonio era una cerimonia molto breve che si risolveva con una stretta di mano e, breve, era anche il divorzio. Gli sposi erano tenuti a baciarsi almeno una volta al giorno, con un bacio a bocca chiusa, a cui potevano poi seguire per la donna, baci a tutti gli altri parenti maschi, per verificare che non avesse bevuto. Questo tipo di bacio era detto “osculum” e i baci passionali, venivano riservati alle concubine o alle “escort” che, l’uomo romano, poteva avere. Per questa ragione, tra i romani patrizi, non c’era un vero e proprio appuntamento e non si regalavano i fiori, difficili da trovare, soprattutto in inverno. La condizione della matrona romana era molto diversa: custode e simbolo della moralità per i romani, non poteva atteggiarsi in modo equivoco di fronte al marito, non poteva avere contatti con altri uomini e, quindi, se anche lei voleva riservarsi qualche svago, doveva farsi scaltra. In un’epoca in cui non esistevano gli sms, venivano comunque adottate tavolette incise per comunicare con l’amante e, mezzo di trasporto ideale, era la schiava di fiducia. Esistevano già la “pillola” e altri rimedi per evitare le gravidanze, soprattutto nei “lupanari”, così come era pratica diffusa quella della “locatio ventris”, oggi nota e diffusa in America e altri paesi che la permettono con “utero in affitto”. Nella norma erano anche i rapporti omosessuali. I romani erano proprio “avanti” !!
Nonostante il tempo trascorso tra noi e loro, le differenze, almeno per questi punti di vista, non sono poi così tante. L’uomo e la donna, cercatori dell’amore e del piacere, alla fine, sono sempre gli stessi. Quello che oggi può cambiare è l’avere Facebook o Whatsapp, che rende tutto più immediato.
Angelica Hamado, Ludovica Barbieri, Sara Hamado, Caterina Giorgi, Irene Cavallari
Liceo Ariosto, Ferrara
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