“Si fa presto a dire rivoluzione”: è questo il titolo dell’evento di giovedì 18 maggio 2017 durante il quale si è discusso dell’importanza di fare rivoluzione. Le rivoluzioni sono infatti capaci di produrre cambiamenti culturali, tecnologici, nei linguaggi, nei costumi, nei rapporti sociali ed economici. Questo sarà il tema del festival “Lectorinfabula” di Conversano (Bari) dal 14 al 17 settembre. Esso è costruito sulla centralità della parola e del racconto orale, testimoniato dal fatto che sarà presente la giornalista radiofonica Marina Lalovic. Con la sua presenza cercherà di informare in maniera corretta i partecipanti al festival sfatando le fake news. Questo tema sta molto a cuore anche a Giorgio Simonelli, professore che si occupa di cinema, il quale afferma che la tv trasmette rivoluzioni in diretta, creando un’opinione pubblica negli ascoltatori.
Secondo il direttore del festival Filippo Giannuzzi, lo scopo non è promuovere libri o autori famosi, bensì riflettere su un tema, il quale riveste una funzione di condivisione, raccontando la contemporaneità per rendere partecipi tutti coloro che credono nel cambiamento. Infatti ogni anno sempre più giovani scelgono di partecipare come volontari a questo festival, alla ricerca di un’esperienza che arricchisca il loro spirito critico.
Resta centrale nel programma il tema della rivoluzione e di come viene intesa la parola. Si tratta di un ideale calendario che ci permette di visualizzare i vari cambiamenti nella storia: sono passati 100 anni dalla rivoluzione russa, 90 anni dalla prima comunicazione telefonica oltreoceano, 80 anni dalla scomparsa di Antonio Gramsci, 70 anni dal piano Marshall, 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, 50 anni dal primo trapianto di cuore, 40 dalla tv a colori in Italia (10 anni di ritardo rispetto all’Europa), 30 dall’avvio dell’Erasmus, 20 anni dal primo esperimento di clonazione e 10 anni dall’uscita del primo iPhone.
Giorgio Simonelli spera, come ognuno di noi, che fra qualche anno ci sia nuovamente un evento degno di memoria.
Sara Benini e Chiara Marchesin, Liceo Ariosto.
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