Ancora il SalTo per la scuola, ancora un autore amatissimo presentato da Fabio Geda. Alle 14 per noi, alle 8 per lui che è a New York, è cominciato il collegamento con André Aciman, i cui libri nelle scorse edizioni del SalTo erano fra i più consigliati nello spazio “Librai per un giorno”, la grande libreria gestita da noi ragazzi. In un italiano perfetto, Aciman analizza il percorso fatto per la stesura del best seller Chiamami col tuo nome e di Cercami, che potremmo considerare un sequel. Sono due romanzi in cui amore e passione la fanno da padrone, l’amore è un amore di corpi, un amore da prendere senza guanti, un amore che non rende fragili ma che dà coraggio. Aciman ci racconta come il primo romanzo, che inizialmente era una semplice e un po’ banale con una storia d’amore, abbia preso in modo del tutto naturale una piega diversa: scritto durante un periodo in cui lo scrittore non poteva tornare in Italia, è stato riadattato cinematograficamente da Luca Guadagnino nel 2017. Poi spiega come nella stesura del secondo libro, Cercami, non si sia rifatto al film per riprendere la descrizione fisica dei personaggi, in quanto non ama soffermarsi molto sui particolari fisici, ma l’unica cosa che riprende dal film è il nome del padre di Elio che nel primo romanzo era stato omesso.

Per André Aciman l’amore richiede molto coraggio e bisogna accettare che si può soffrire senza nascondersi o cercare di evitarlo, come ci dice il padre di Elio nel libro; inoltre l’amore può essere provato a qualsiasi età nello stesso modo, dal primo che viviamo all’ultimo.

Molto bella è la storia del titolo di Cercami, che in lingua originale è Find me, “trovami”: Aciman ha deciso di scegliere “cercami” poiché per lui entrambi i termini sono uguali e in qualche modo vogliono dire “fatti vivo”.

Nel rispondere alle diverse domande giunte in chat, Aciman aggiunge che una volta che si è amata una persona non si dimentica e che per quanto si possa provare, non si torna mai ad essere come prima di conoscerla.

Parlando da insegnante di lettura e di libri,  il consiglio che spesso si trova a dare ai ragazzi è quello di non leggere solo storie che parlano di giovani, in modo da riuscire a cogliere il meglio della vita da esperienze diverse; e parlando da lettore dei libri e degli scrittori che più l’hanno aiutato durante la sua formazione, ha dichiarato  il suo amore per i romanzi italiani, ma anche de L’idiota, di Memorie di Adriano e, in particolar modo di Marcel Proust, che l’ha cambiato come essere umano.

Tutto sull’amore, quindi, questo incontro, che si è concluso con una grande emozione per noi nel sentirci ringraziati da Fabio Geda e citati ufficialmente come collaboratori del Bookblog!

   Mariangela Clemente e Ambra Petrone, Liceo Poerio (Foggia)