Ecco come per Anne Frank è cominciata una nuova vita: con la porta di un appartamento segreto ad Amsterdam, che si è chiusa lasciando all’esterno la guerra, i soldati tedeschi e tutto il mondo circostante.  Così si intitola il nuovo libro di Guia Risari, che narra le vicende del conosciutissimo “Diario di Anne Frank” attraverso diversi punti di vista, offrendoci una visione più completa della vita delle otto persone all’interno di questo alloggio segreto di cento metri quadrati. La scrittrice ci sorprende quindi con questa sua scelta e ancora di più con l’inserimento del punto di vista dell’ufficiale delle SS che arrestò Anne Frank  e le altre persone del rifugio segreto. “La maggior parte di questi ufficiali tedeschi aveva una doppia personalità: durante il giorno, “al lavoro”, uccidevano centinaia di ebrei, ma quando ritornavano a casa la sera erano degli ottimi padri e degli amorevoli mariti. Per molti di loro era anche sbagliato quello che il governo ordinava loro, ma semplicemente non avevano il coraggio di disobbedire e di rinnegare l’ esaltante idea di essere membri della razza ariana, la razza più pura, scelta da Dio. Non sapevano rinunciare al potere di uccidere che era stato loro conferito oppure gioivano nel vedere quella povera gente che soffriva”.  Questo è quello che l’ autrice ci ha detto per spiegarci la figura dell’ ufficiale nazista che compare all’interno del romanzo come un uomo dalla duplice personalità, che si dispiace di dover arrestare Otto Frank dopo aver trovato la sua divisa tedesca indossata durante la Grande Guerra, quando aveva combattuto per la Germania.

Uno dei  personaggi che Guia ci presenta oggi è proprio quello di Otto Frank, padre di Anne e unico abitante dell’alloggio segreto ad essere sopravvissuto alla guerra, in parte anche grazie alla sua grande forza morale, che lo spingeva a sorridere anche nelle situazioni più tragiche. Niente gli ha infatti impedito di donarci quelle testimonianze di vita in comune raccontate con la freschezza di una ragazza adolescente. Niente gli ha impedito di dire al mondo ciò che lui e la sua famiglia avevano dovuto sopportare durante la guerra.

Il libro racconta anche degli altri abitanti dell’alloggio segreto: la frivolezza della signora Van Pels, i progetti di Peter, le lettere del signor Pfeffer alla sua donna lasciata al di là della porta, la tristezza della signora Frank, senza dimenticare ovviamente Anne, alle prese con la prima cotta, con un rapporto conflittuale con la madre, con la costante paura di essere scoperta. Una ragazza che assorbiva tutte le emozioni e che, secondo la scrittrice, “non sarebbe stata Anne Frank senza il confronto con queste altre persone, così diverse e vicine”.

Infine l’autrice ci ha parlato delle discriminazioni del passato e anche di quelle che oggi ci circondano, invitandoci a combattere il razzismo a partire dalla nostra realtà: “Quando discriminiamo qualcuno, quando ci mettiamo a giudicare una persona solo perché è diversa dagli altri, anche noi siamo razzisti; dobbiamo lottare affinché queste persone diverse da noi non siano allontanate e discriminate”.

Emanuela Infante e Gaia Olocco, Tutor Fuorilegge