L’Istituto degli Innocenti, vincitore del concorso indetto dalla Fondazione Telecom Italia per la riscoperta di un patrimonio artistico nascosto, fin dalla sua fondazione si propone di aiutare i giovani lungo i primi anni della loro vita. La proposta di salvaguardare e rendere pubblico l’archivio storico dell’edificio, che riposa all’ombra del tanto semplice quanto meraviglioso colonnato creato da Brunelleschi, è quindi risultata perfetta per ricevere le sovvenzioni della compagnia di telecomunicazioni.
A ciò si deve la nascita del progetto “Crescere che avventura” che si pone l’obbiettivo di creare una cultura telematica fruibile dai giovani.
Classi delle scuole di Firenze, Ivrea, Prato, Matera, Monza e Salerno hanno avuto la possibilità di visitare l’Istituto e sfogliare i libri che contengono archiviati i nominativi e le storie degli orfani accolti in esso dai primi anni del rinascimento a oggi. Venuti a conoscenza di una realtà spesso infelice, i giovani incominciano la parte digitale del progetto: attraverso due portali web (il social network Trool, dedicati a ragazzi di scuole elementari e medie, e il blog Ripplemarks, usufruito da adolescenti) postano, commentano e diffondono tra i loro coetanei ciò che hanno potuto vedere all’Istituto, nel perfetto spirito della Primavera Digitale di cui il Salone si è fatto portavoce quest’anno.
I due media saranno online tra una settimana, ma la storia dell’Istituto è già conoscibile nella mostra Figli d’Italia, che mostra la nascita delle prime tecniche di tutela dell’infanzia da parte dello Stato italiano
Elena Sinistrero
Redazione Permanente
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