<<Quando i tempi sono duri, si riscopre l’importanza della cultura>>.

Ha parlato così Giovanni Saccani, presidente del Comitato di Torino della Società Dante Alighieri durante l’incontro di questa mattina nello Spazio Autori, accanto a lui il Segretario Generale Alessandro Masi.

Con lo scopo di «tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana», la società Dante Alighieri è presente nel mondo con circa 500 comitati; in particolare i circa 80 centri collocati nel territorio italiano mirano ad una riflessione sul panorama culturale nazionale indagando l’attività di artisti e letterati.

Nel libro di Masi, “Idealismo e opportunismo della cultura italiana 1943-1948”, vengono prese in considerazione figure come quella di Palmiro Tagliatti, Elio Vittorini, Antonio Gramsci ed analizzate le loro interazioni in campo politico e culturale. Relazioni ed intersezioni fra figure complesse, causa e conseguenza di estremi contrasti ideologici all’interno dello stesso partito comunista italiano, culminati in quelli che Masi definisce “inganni”, più o meno consapevoli. Come quello attuato da Togliatti circa il ruolo dell’artista nel comunismo: un ruolo che andava definendosi, ma appariva ancora confuso; a chi lo ricopriva erano state fatte promesse di libertà poi bruscamente tradite. Del resto, i ruoli che la politica e la cultura giocano nella storia, sono sempre stati poco nitidi, essendo le sfere di influenza di questi campi molto ampie e varie.

Quale delle due è più determinante nella costruzione del “castello della storia” nominato da Vittorini nelle sue accuse verso Togliatti? Discorsi celebri, analisi politiche, culturali e sociali, ideologie e concezioni filosofiche si intrecciano con racconti di concretezza quotidiana, con storie umane, con vicende di fame e miseria e, incastrandosi alla perfezione, disegnano la forma della Storia, “racconto anche umano” che si articola tra passato, presente e futuro.

Ester Dall’Olio, 3W Benedetta Crivellaro, 4 O