Certe volte, le persone pagano con la vita il fatto di dire ad alta voce ciò che pensano. Infatti, una persona può perfino essere uccisa semplicemente per avermi dato una informazione. Non sono la sola ad essere in pericolo e ho esempi che lo possono provare. »
Anna Stepanova Politkovskaja
Durante l’inaugurazione del Festival Internazionale Ferrara 2013 è stato consegnato il premio giornalistico Anna Stepanova Politkovskaja all’attivista radiofonica congolese Chouchou Namegabe, grande ammiratrice del coraggio dimostrato da quest’ultima nella sua lotta a favore dei diritti umani in opposizione all’allora Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.
Anna Politkovskaja, giornalista di origine russa, nasce il 30 agosto 1958 a New York; impronta la sua vita lottando per il proprio popolo, scrivendo articoli e reportage di condanna che ben presto le procurarono forti inimicizie tra i membri del governo.
Anna Politkovskaja viene assassinata il 7 ottobre 2006, giorno del compleanno di Vladimir Putin, nell’ascensore del suo palazzo a Mosca. La pista seguita fu quella di un omicidio premeditato ma il mandante è ad oggi ancora sconosciuto: il delitto è stato da molti imputato proprio al presidente Putin.
Il premio consegnato stamane dal direttore del giornale Internazionale Giovanni De Mauro, ha lo scopo di riconoscere ai giornalisti che quotidianamente mettono in gioco la propria vita per un’ “informazione oggettiva e neutra” (Chouchou Namagabe) il proprio merito.
Questo riconoscimento ha grande importanza in quanto dà finalmente visibilità e voce a giornalisti che “gridano nel deserto” e rischiano di sentirsi abbandonati.
Mélodie Fornasier, Liceo Ariosto e Virginia Argondizza, Liceo Alfieri
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