L’illustre archeologo Andrea Carandini presenta il minuziosissimo impegno durato anni ( dal 2002 al 2012) , legato alla stesura dell’Atlante di Roma Antica, un’opera a dir poco monumentale, facendo riferimento solo ai ricchissimi contenuti presenti nell’Atlante.

L’opera ha visto durante la realizzazione un gruppo di giovani archeologi provenienti dalla scuola di Carandini e Paolo Carafa e studenti della Sapienza di Roma, che ha coadiuvato Carandini per tutto il progetto, fornendo anche un valido sostegno tecnico-informatico. Questi archeologi- designer, per dirla con le parole del loro mentore, si sono occupati della digitalizzazione di tutti i monumenti di Roma Antica: è addirittura possibile che l’archeologo ricomponga virtualmente le opere smembrate.

Per questo lavoro è stato necessario dividere l’Urbe nelle 14 regiones augustee; gli archeologi hanno dato un codice identificativo ad ogni monumento. La fonte di ispirazione è stata Rodolfo Lanciani, primo grande archeologo dell’800 che ha saputo rappresentare la capitale.

Equilibrio tra sintesi e analisi; configurazione unitaria; aspirazione alla ricostruzione ; no a qualsiasi simbolo: queste sono state le regole utilizzate da Lanciani prima e da Carandini poi; questo spiega anche perchè l’ Atlante é dedicato al Lanciani. In questo Atlante “tutto è per tutti!”.

SARA HAMADO