“Anche all’inferno si può scegliere se essere buoni o cattivi”

Questa è solo una delle tante frasi e testimonianze toccanti citate il 18 maggio alla conferenza organizzata dal Treno della Memoria intitolata “Fiabe da Auschwitz”.

Batshewa Dagan, scrittrice, psicologa e poetessa sopravvissuta alle tragedie di Auschwitz, narra la sua esperienza accompagnata dalla direttrice del museo di Auschwitz Anna Skrypiska, dalla vicedirettrice Pinderska-Lech Jadwiga e il direttore del Treno della Memoria Paolo Paticchio. L’incontro è iniziato con una lettura tratta dal libro “Favole di Auschwitz” scritto dalla stessa Batshewa. In seguito ha raccontato la sua storia dopo e durante l’esperienza nel campo di concentramento, partendo dai primi tragici eventi come la deportazione, la perdita dei capelli e l’incisione del marchio identificativo sino alla sua liberazione avvenuta grazie agli americani.

“Appena arrivati non sapevamo cosa ci aspettasse, eravamo confusi ed era difficile comunicare perché parlavamo lingue diverse”

Per questo motivo si è dovuta adattare imparando nuove lingue.

Parla inoltre della difficile vita nel campo per una ragazza giovane come lei e delle sue prime mansioni assegnate dagli ufficiali tedeschi, e ad un certo punto rivela che ha rischiato addirittura di finire all’interno di una camera a gas, poiché malata di scabbia, ma grazie alla sua forza di volontà è riuscita a evitare la morte.

Infine narra la liberazione dal campo, avvenuta anch’essa in un periodo di malattia, dopo la quale Batshewa è andata a vivere in Israele. Colpiscono molto la tenacia e la volontà di denunciare quanto successo a tutto il mondo in quel terribile e allo stesso tempo indimenticabile luogo. La conferenza si chiude con l’elogio alla scrittrice da parte delle responsabili del museo di Auschwitz e di tutta l’Associazione del “Treno della Memoria” e con l’ invito a non dimenticare la tragedia della Shoah.

Edoardo Gattiglia e Filippo Giulini

Liceo classico V.Alfieri