Oggi, 9 marzo 2016, dopo la consegna del sigillo della città a Khadra nella sala consiliare del Municipio di Pordenone, si sono tenute le premiazioni per il concorso Parole e immagini per Yasmina Khadra.
Tra i premiati ci siamo anche noi, Elisa delle Vedove e Jessica Santarossa (blogger-alunne della 4H del Liceo M. Grigoletti). Ci autointervistiamo, ancora emozionate dopo la cerimonia. Cosa prova Elisa Delle Vedove dopo questo riconoscimento? “Io, Elisa, ho partecipato e vinto per l’idea grafica “Lacrime di libertà”. Vincere non era tra le mie aspettative: la possibilità di partecipare al concorso ed esprimere il mio punto di vista attraverso l’arte era già di per sé una conquista. Conquista coronata con l’incontro dal vivo con l’autore, che non ha certo deluso le aspettative. Cordiale, disponibile e solare, Khadra ha premiato tutti noi ragazzi vincitori e ci ha lasciato un ricordo che resterà per me tra i più belli”.
E Jessica Santarossa, per quale opera è stata premiata? E come si sente ora? “Sono stata premiata per lo scritto “Gli ultimi pensieri di Sihem…e il dolore di una madre”. Dopo aver letto il libro “L’attentatrice”, ho voluto infatti, tramite la scrittura, realizzare un testo in cui Sihem rivolge i suoi ultimi pensieri, prima di farsi esplodere, al marito Amin. <<La vita è solo un viaggio, ma dove finiranno se non li fermo io? Te li immagini senza una patria? (…) Sto regalando a tutti una nuova vita. Mi sto sacrificando per loro (….) Sono pronta a salvare tutti. A cosa serve la felicità se la provo solo io? 3…2…1…>>. Accanto a questi suoi ultimi pensieri, ho voluto contrapporre quelli di una madre che ha perso il figlio, il quale si trovava nel locale dove la donna si è fatta esplodere. <<Dov’è mio figlio? Dov’è il mio bambino? Cos’è successo?(….) A mio figlio è stata tolta la voce, un sogno, un cuore, un futuro.(….) Farsi saltare in aria non è coraggio, non è migliorare la vita agli altri, non è dare un futuro. È soltanto egoismo. E intanto per questo maledetto egoismo il mio bambino è morto. Non potrà sperare di avere una patria.>>. Come mi sento ora? Davvero bene, visto che Khadra mi ha abbracciata e mi ha fatto i complimenti. Si è subito reso disponibile per una foto e poco dopo la fine della premiazione, anche per un autografo “pour Jessica, qui est merveilleuse”. L’ho ringraziato e gli ho detto “C’est un honneur pour moi”. Per me infatti è davvero un onore aver potuto stringere la mano ad un uomo così importante ma allo stesso tempo umile e simpatico. Ho avuto anche l’occasione per dirgli che per me è veramente un autore unico e fantastico, che con la sua capacità di far immedesimare il lettore e di essere così profondo, riesce a toccare il cuore di tutti. Ringrazio tutte le persone che mi hanno dato la possibilità di conoscere e incontrare una persona così unica. Chiuderò questo ricordo a chiave e al sicuro: dentro al mio cuore, per portarlo sempre con me e non dimenticarlo mai”.
Elisa delle Vedove e Jessica Santarossa (4H, Liceo M. Grigoletti, Pordenone)
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